Alberto Rossetti

Psicoterapeuta e psicoanalista, si occupa della clinica dell’adulto e dell’adolescente. Nel corso degli anni ha affiancato al lavoro clinico diversi progetti di prevenzione a diretto contatto con ragazzi e genitori. Studia l’impatto delle nuove tecnologie sulla vita dell’uomo, affrontando in particolare il tema dei social network, dei videogame e il fenomeno “hikikomori". Ha scritto: "Cyberbullismo" (2018), "Nasci, cresci e posta. I social network sono pieni di bambini: chi li protegge?" (2017, coautore Simone Cosimi), Educazione Digitale (2014) e ha contribuito alla pubblicazione dell’Atlante delle dipendenze (2014).

Sessualità e serie tv: Sex Education

Le serie tv per gli adolescenti affrontano, in vari modi e forme, i temi inerenti la sessualità e non potrebbe che essere così. Come adulti possiamo esserne spaventati. A noi la scelta, dunque: chiudere gli occhi oppure cercare di capire, per esempio che i ragazzi di oggi vivono in un mondo molto più complesso anche rispetto alla sessualità. E le serie tv per adolescenti possono essere un passo in questa direzione.

Body shaming

Un fenomeno che si associa al cyberbullismo, ma che può essere anche più sfumato oppure andare oltre il limite e diventare reato. Le riflessioni dello psicologo per capire la necessità degli adolescenti di mostrare il proprio corpo sui social e la loro fragilità quando vengono criticati. Alcuni consigli per guidarli verso una maggiore consapevolezza.

contenuti pericolosi sul web

Gruppi su WhatsApp che inneggiano a Hitler; chat su Telegram in cui ci si scambia materiale al limite e oltre il limite della legalità; condivisione con gli amici di video e foto a sfondo razzista… la cronaca racconta spesso di ragazzi che si mettono a rischio sul web maneggiando contenuti pericolosi. A spingerli il desiderio di trasgredire, di rompere limiti e tabù, senza però avere la consapevolezza delle conseguenze nel mondo reale.

Adolescenti e coronavirus

6 consigli dello psicologo per gestire il #lockdown con gli adolescenti. Portati per natura a vivere soprattutto nel presente, i più giovani trovano in questa attitudine la barriera che contiene la loro sofferenza di questo momento. Ma quando ci si ferma a parlare con loro, ci si accorge di quanto questo muro difensivo traballi.

comunicare digitale

In questo momento di isolamento dovuto all’emergenza Coronavirus il digitale è lo strumento che veicola le nostre parole e che ci sta permettendo di restare in relazione all’altro. In questi giorni il digitale ci fa meno paura e ci rende più umani, gettando un ponte virtuale verso gli altri, familiari, amici, colleghi, alunni… Le riflessioni dello psicologo Alberto Rossetti.