Adolescenti e Social Media Types, dal sovraesposto al palestrato
I genitori ormai lo sanno bene: benché l’utilizzo dei social network accomuni le ultime tre generazioni, gli adolescenti non si trovano esattamente sulle stesse piattaforme frequentate dagli adulti. E sono soprattutto l’utilizzo che ne fanno e il significato che danno alla loro vita online ad essere molto diversi.
Una ricerca americana: Social Media, Social Life
Per capire dove si trovano e come vivono la loro vita sociale online i teen di oggi, ci viene in aiuto la completa ricerca Social Media, Social Life. Condotta dall’associazione Common Sense Media ha monitorato, a 6 anni dalla sua prima edizione, l’uso dei social media tra gli adolescenti americani con lo scopo di capire meglio la portata del fenomeno e di pianificare azioni preventive ed educative efficaci in questo ambito.
Quanto spesso i teen si collegano a Instagram, Snapchat o Facebook? Che ruolo riservano ai social media nelle loro vite? Che esperienze e sensazioni vivono in quella dimensione?
La seconda edizione della ricerca è stata condotta nella primavera del 2018 su un campione di 1,141 ragazzi dai 13 ai 17 anni. I primi dati che saltano all’occhio, premesse indispensabili per quanto segue sotto, è che il 95% dei ragazzi intervistati possiede un device personale (smartphone o tablet) e che il 70% afferma di tornare a visitare i social network più volte al giorno. Sono dati che del resto già conoscevamo per i teen italiani, come rilevato dalla ricerca EUkids Online 2017.
L’uso specifico dei social media
La ricerca americana che citiamo è vasta e fa emergere molti dati utili, indagando a fondo anche il benessere (o il malessere) che gli adolescenti sperimentano sui social. Le risposte che più ci hanno colpito sono quelle relative ai social network preferiti dai teen e ai tipi “sociali” che i ragazzi stessi individuano sulle piattaforme a seconda dei contenuti che postano. I social network più utilizzati dai teen americani sono Snapchat e Instagram, che staccano di gran lunga Facebook e Twitter, utilizzati spesso in contemporanea (nella misura di due o tre alla volta per ciascun teen). Snapchat è una piattaforma decisamente molto più diffusa negli USA rispetto al nostro paese, ma è interessante vedere come viene utilizzata, per fare i debiti paragoni con la realtà nostrana.
Instagram is mainly the high points of my life, the really big things that happen. And Snapchat is the little things … like I went out to lunch with my friends, or I went shopping. And then I use Facebook for my family. (15-year-old Asian American girl in focus group)
Snapchat consente infatti di condividere contenuti istantanei, che cioè non permangono in rete per più di 24 ore, funzionalità presente su Instagram grazie alle Stories, cui ricorrono in gran numero gli adolescenti italiani. Sono dunque gli strumenti migliori per condividere con gli amici piccoli episodi di vita quotidiana, perfetti per “raccontare qualche cosa senza temere di essere segnati per sempre da quel racconto”, come suggerisce lo psicologo Alberto Rossetti. Sui post di Instagram, invece, si pubblica per raccontare in modo permanente la storia che vogliamo che gli altri conoscano di noi, mentre a Facebook rimane il ruolo di diario ufficiale per la famiglia, nonni compresi.
Social Media Types: Oversharers, Ranters, Instagram “Baddies” e Muscle men
I social media sono diventati onnipresenti nella vita dei teen tanto che le modalità che utilizzano nella sfera sociale virtuale sono diventate nuovi marcatori per definire l’esistenza di gruppi sociali online. La ricerca ha esplorato infatti i “tipi sociali” in cui i teen classificano i propri pari online. Ne è nato un elenco, certo non esaustivo, che racconta di come tra gli adolescenti stia emergendo una sorta di “social media typology“, che presentiamo qui sotto:
- Oversharers (sovraesposti): persone che condividono troppe informazioni personali sui social media, uno dei social types tra i più incontrati (il 75% dice di averli incontrati spesso o qualche volta).
- Artsy types (creativi): persone che postano foto bellissime, in bianco e nero o con primi piani (il 70% dice di averli incontrati spesso o qualche volta).
- Socialites (animali sociali): un termine non usato dai ragazzi ma dai curatori della ricerca, che indica persone che sanno sempre cosa sta succedendo nella sfera sociale intorno a loro e in posti dove anche tu vorresti essere (il 68% dice di averli incontrati spesso o qualche volta).
- Ranters: in italiano potremmo definirli “farneticanti“, persone che sproloquiano sempre, si tratti di politica, relazioni fra le persone o altri argomenti. Il 66% dice di conoscerne.
- Gossips (pettegoli): persone che mettono in giro pettegolezzi su altre persone.
- Instagram baddies (cattive ragazze): ragazze che postano molti selfie, per mostrare molta pelle e il proprio corpo perfetto;
- Ghosts (fantasmi): persone che ti seguono, guardando le tue foto su Instagram, ma non interagiscono mai con commenti o like per rivelare la loro presenza.
- Muscle men (palestrati): ragazzi che postano foto in cui svelano muscolaure perfette costruite in palestra.
La maggior parte dei ragazzi intervistati dichiara però di non collocarsi in alcuna di queste categorie, sebbene il 19% possa classificare se stesso come “creativo”, il 16% come “fantasma” e l’11% come “animale sociale”.
Per contestualizzare l’attività di comunicazione e condivisione online dei teen intervistati è bene comunque riportare anche un altro dato della ricerca: a impegnare maggiormente online i ragazzi è l’attività di messaggistica (scambio di messaggi istantanei e privati) più che quella sui social network. Uno su cinque dichiara infatti di essere costantemente impegnato a “messaggiare” sul telefono e circa l’80% del campione si dice giornalmente impegnato in questa attività. Un risultato che non stupisce, visto che la modalità elettiva per comunicare con gli amici pare sia proprio questa, il cosiddetto “texting”, preferita ormai anche all’incontro di persona.
Qui puoi scaricare l’intera ricerca Social Media, Social Life.