The Unfinished Swan è favola e poesia

Sviluppatore: Giant Sparrow Anno di uscita: 2012. Piattaforma: PlayStation 3, PlayStation 4, PlayStation Vita. Lingua: Italiano, Inglese. Prezzo: 12,99€.

Tra i titoli più attesi dello scenario indie nel 2012, il gioco dello studio indipendente californiano Giant Sparrow è una splendida avventura in prima persona in cui arte, narrazione e mistero si mescolano in modo sublime, regalando a chi gioca l’emozione di accompagnare Monroe – il giovane protagonista – nel suo viaggio alla scoperta di un mondo delicato e affascinante.

L’avventura è la metafora del viaggio interiore di Monroe bambino che deve fare i conti con la morte prematura della mamma, un’artista che ha lasciato al figlio una collezione di tele non completate. Al momento di entrare in orfanotrofio, il bambino deve scegliere una e una soltanto tra le opere della madre per portarla con sé all’istituto. Monroe decide per un dipinto raffigurante un cigno, il preferito della mamma, che di fatto sarà la porta d’accesso al mondo misterioso che racchiude tutte le risposte di cui il bimbo ha bisogno per comprendere perché è stato abbandonato.

Nei panni del piccolo Monroe, armati di pennello si va all’inseguimento del cigno in fuga – scomparso improvvisamente dalla tela – all’interno di un mondo tridimensionale surreale e traboccante di segreti che inizialmente è completamente bianco e indistinto, ma che prende poi forma via via che viene ricoperto di pittura.

Non ci sono combattimenti, non ci sono armi, Monroe non può morire. Tuttavia, capita che il bimbo s’imbatta in mostri che si limitano a fare capolino minacciosi o che graffiano lo schermo con i propri artigli, ma dai quali non è difficile allontanarsi. La pittura è l’unico strumento che il bambino ha a disposizione per orientarsi e muoversi nel mondo incolore a cui deve dare vita e nel quale si ritrova immerso. Monroe sporca di pittura la tela bianca ed ecco che si svelano nuovi percorsi, nuove ambientazioni, nuovi passaggi e nuovi rompicapi da risolvere per proseguire nel suo viaggio, che infine lo porterà a incontrare il Re egoista che ha prima creato e poi misteriosamente abbandonato questo fantastico reame incompiuto.

Il gioco non ha un tutorial e le indicazioni su come procedere nell’avventura sono pochissime e integrate nella narrazione, perché è preciso intento del designer far sì che chi vive l’avventura capisca e impari da sé il da farsi. Potranno a volte esserci dei passaggi più ostici, ma sarà sufficiente osservare l’ambiente e provare a sperimentare nuove applicazioni di quanto si è già imparato al fine di proseguire lungo i 4 capitoli in cui la narrazione è articolata (per un totale di circa 4 ore di gioco). Capitoli che si distinguono ciascuno per uno stile visivo e una meccanica di gioco differente, comunque sempre basata sull’utilizzo della pittura.

Il tema della mancanza della madre e il doversi confrontare con le emozioni complesse legate al tema vita-morte può dare l’idea che The Unfinished Swan sia un po’ oscuro e pesante da affrontare da parte dei più piccini, ma la gioia e l’appagamento che l’esplorazione del mondo e la scoperta della storia narrata riescono a donare alleggerisce significativamente l’impatto emotivo, complici anche la dolcezza della voce narrante che funge da guida materna per Monroe, la bellissima colonna sonora e un lieto fine che appaga e regala ottimismo.

Infine, una nota importante per quanti avvertono malessere durante i giochi in prima persona: l’esplorazione del mondo 3D di The Unfinished Swan, proprio per la sua peculiarità estetica, è particolarmente ostica non solo per coloro che normalmente accusano nausea o vertigini giocando in soggettiva ma a quanto pare anche per una parte di chi solitamente non ha nessun problema con gli FPS. Non manca ovviamente il relativo disclaimer all’avvio del gioco.