Primavere e autunni

Primavere e autunni. Editore: BeccoGiallo. Testi e Illustrazioni: Matteo Demonte e Ciaj Rocchi. Supporto: iPhone, iPad, iPod touch e Mac. Richiede iBooks 3 o versione successiva e iOS 5.0 o versione successiva. Lingua: Italiano. Prezzo: 4,99 €.
Dal graphic novel cartaceo in brossura 17x24cm pubblicato da BeccoGiallo ad una trasposizione in digitale (usando la tecnologia PubCoder) di grande eleganza e resa scenica e poetica. Testo ricco e tavole illustrate perfette nel trasmettere la patina del tempo e il tempo della memoria.
Primavere e autunni – il cui titolo già infonde l’idea del lungo scorrere della vita – è una storia completa che narra la vita di Wu Li Shan, uomo colto e orgoglioso, “dritto come una montagna” (il senso del suo nome in cinese) e nonno dell’autore, che arriva in Europa nel 1931 da un piccolo villaggio di montagna della Cina Orientale. Dopo un breve soggiorno a Parigi e ad Amsterdam, eccolo a Milano. E in quella Milano degli anni Trenta sente e riconosce il calore della sua nuova patria.
E’ una storia che racchiude le paure e le fatiche del suo rapporto con la nuova vita e con la lingua – o meglio con il dialetto – degli immigrati e che allo stesso tempo diventa racconto generazionale, politico, economico e sociale di tutta un’umanità tra gli anni Trenta e i primi anni Ottanta.
Wu si stabilisce al “burg di scigulatt”, il borgo degli ortolani, una zona popolare abitata tradizionalmente da artigiani e commercianti, vecchi cortili e case di ringhiera, appena fuori le mura della citttà, e da lì inizia la sua attività di venditore ambulante di cravatte di seta.
In questa storia c’è Giulia, una sarta, proveniente dalla provincia di Cremona, che arriva in città e fa la lavandaia, lava i panni e sistema le camicie anche di persone sole tra cui Wu, i due si conoscono e si sposano, nascono i figli , passano le stagioni. La loro vita divisa tra casa e bottega cambia rapidamente così come cambia lo scenario nazionale e internazionale. Le vicende personali intrecciate ai cambiamenti storici in una Milano e un’Italia in guerra e poi in crescita tra la Rinascente, la costruzione della metropolitana con il vagone che compare in dissolvenza dal tunnel e le fermate che aumentano sulla mappa, una bicicletta che affiora dalla nebbia, le prime televisioni presso bar e latterie, la bellissima figura di padre Andrea, che organizza i corsi di lingua pomeridiani e le colonie estive per bambini cinesi nati in Italia. Ci sono le grandi industrie, la protesta studentesca, i pesanti anni Settanta visti attraverso l’attività di Wu, ormai imprenditore affermato di cinture, borse, zaini e delle prime valigie rigide di cuoio, e c’è la vita della comunità cinese dell’epoca e delle sue problematiche.
Gli anni passano, Wu invecchia, l’attività non è più così fiorente e tante sono le domande che si pone su cosa lascerà ai suoi figli e come ha vissuto tutta la sua vita. A staccarlo dai pensieri più cupi c’è la nascita dei nipoti e la trasmissione di quei ricordi (più che dei valori) che in ogni famiglia possono rappresentare il calore e la salvezza dalla solitudine della vecchiaia.
Questa delicata e arricchita storia interattiva offre scene animate, scorrono tavole da sinistra a destra, i personaggi entrano in scena, compaiono e scompaiono, vicino agli ideogrammi cinesi appare la fonetica e la traduzione. Tavole si susseguono ricche di particolari di cultura cinese, c’è il gioco del majong, si leva il fumo delle sigarette ed è forte il senso di mutuo soccorso su cui si è basata la crescita della comunità cinese; c’è la corrispondenza, carica di nostalgia, tra Wu e i parenti rimasti in Cina e la comparsa del ciondolo, piccolo talismano che il nonno Wu mette al collo di Matteo (l’autore), utile per il futuro incerto.
E’ la storia di una famiglia che si fa storia dell’integrazione di una comunità.
Davvero un bellissimo documento affettuoso e oggettivo, da leggere anche nelle scuole, testimonianza emozionante e memoria della nostra Storia.