Zaini digitali: benefici per giovani studenti
Stefano Vicari e Guido La Rosa, responsabili il primo della Neuropsichiatria infantile e il secondo dell’Ortopedia dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, spiegano perché l’utilizzo di device e schermi digitali (come tablet, computer e lavagne multimediali) al posto dei libri cartacei rappresenti un’opportunità tutta positiva per gli studenti delle scuole elementari e superiori, sia dal punto di vista ortopedico (poiché si evita il sovraccarico dello zaino e quindi della schiena) sia da quello dello sviluppo cognitivo. Affermano i due specialisti: “Questi dispositivi consentono un’utilizzo polifunzionale dell’informazione e i ragazzi sono pronti. Inoltre, sono d’aiuto per affrontare casi di dislessia, favorendo l’apprendimento di questi ragazzi più in difficoltà a scuola. Oltre ad eliminare il carico spesso molto pesante degli zaini. Un co-fattore di problemi anche gravi alla schiena“.
A congedare gli zaini carichi di libri, sostituiti dai tablet, sono 7 istituti olandesi che hanno avviato un progetto di scuola digitale. “E’ un’iniziativa che si adatta alle esigenze delle nuove generazioni – approva il neuropsichiatra – agevolando i bambini che vivono difficoltà lessicali, fanno fatica a scrivere o leggere. Già da tempo si sperimentano tablet e programmi di video-scrittura, ma realizzare una classe completamente ‘digitale’ è un salto in avanti. Una motivazione in più per un giovanissimo che vive l’ambiente scolastico con meno coinvolgimento“. Sostituire uno zaino scolastico di 10-12 chili con un tablet, “non può che essere un bene per il fisico di ragazzi ancora in una fase di sviluppo – avverte l’ortopedico – che al massimo dovrebbero portare sulle spalle un carico equivalente al 10% del proprio peso corporeo“.
“I ragazzi sono pronti – aggiunge Vicari – anche se occorre vigilare sull’uso delle nuove tecnologie perché devono essere strumenti finalizzati al sapere e non la soluzione definitiva che occupa l’intera giornata del bambino. La sua fantasia e creatività devono avere la possibilità e la libertà di spaziare anche in altri mondi, non solo in quello digitale“.
Secondo il neuropsichiatra “i giovani oggi ricevono grandi stimoli dal multitasking fin da piccoli e si è osservato come questo cambi il cervello. Un salto che è già avvenuto in passato con l’arrivo del libro, che trasformò l’organizzazione cerebrale delle popolazioni. Oggi quindi la multimedialità cambia il modo di vivere ed è una fase in cui non ci si deve chiudere, ma va affrontata con equilibrio e ottimismo“.
“Attenzione – ricorda La Rosa – a non sottovalutare la postura corretta anche quando si è davanti un computer o si maneggia un tablet. Anche dopo aver abbandonato lo zaino, come hanno fatto in Olanda, vanno tenuti una certa accortezza e uno schema motorio preciso quando ci si siede di fronte un monitor. Altrimenti anche la tecnologia può tradirci“.
Fonte: ADN Kronos Salute