Immagini fluide: la creatività nell’era dei post.computer
Forse non tutti se ne sono accorti, ma da alcuni decenni siamo entrati in una nuova tipologia di società: la società informazionale. È un passaggio storico, come lo è stato il passaggio dalla società industriale di inizio 900 a quella post-industriale, con cui il primato della produzione industriale si è spostò dal manufatto all’offerta dei servizi. Ora il primato è passato alla produzione dell’informazione.
Tra le cause principali di questo cambiamento ci sono state la digitalizzazione e l’informatizzazione dei saperi, grazie alla diffusione del computer, alla nascita di internet e, in questi ultimi anni, alla diffusione dei post-computer (tablet e smartphone).
In questo nuovo scenario culturale, le immagini hanno senza dubbio un’importanza centrale su tutti gli altri codici digitali. La maggioranza delle immagini che ci circondano e che stimolano la nostra mente sono da anni native in digitale. Che siano destinate ad una riproduzione cartacea o elettronica, è innegabile che la totalità di esse sono create ormai grazie ad algoritmi matematici. Non solo, ma con l’apparizione dei nuovi device di lettura, i famosi tablet, le immagini digitali sono diventate le protagoniste di un nuovo mercato editoriale in via di sviluppo.
Di fronte a questa nuova realtà visiva nasce l’esigenza tra gli “addetti ai lavori” di iniziare a conoscere le caratteristiche di queste nuove immagini e gli strumenti per poterle creare. È in questa prospettiva, infatti, che da alcuni anni mi sono impegnato in numerosi seminari, come quello tenuto al Mimaster, per condividere la mia esperienza di creatore di immagini digitali, maturata prima con il programma Corel Painter e successivamente con diverse app nell’ambito dei tablet.
Con la comparsa dell’ipad e dei suoi simili la creazione di immagini si è completamente rivoluzionata, sia per chi crea un’immagine sia per chi la percepisce. I tablet sono oggetti dinamici e interattivi, sui loro schermi l’immagine può animarsi, cambiare dimensione e chi la guarda può intervenire personalmente per manipolarla: è una rivoluzione totale. Per i creatori di immagini questa situazione apre scenari incredibili.
Iniziamo a dire che le immagini digitali che troviamo in rete e sui nuovi readers sono di una tipologia completamente diversa in confronto a quelle che nel passato l’uomo ha lasciato su diversi supporti. Le loro caratteristiche sono così diverse che per loro ho coniato la definizione di immagini fluide e cercherò brevemente di spiegarne il motivo.
La prima proprietà rivoluzionaria è la loro dinamicità. Tutte le immagini precedenti all’avvento dell’era digitale avevano una caratteristica comune: la loro inamovibilità. Ogni tipo di illustrazione stampata su carta, incisa su lastra, dipinta su un muro ha la caratteristica di non poter essere più modificabile e rimovibile. Rimane eterna come il suo supporto e ripeterà il suo messaggio immodificabile legata all’esistenza di esso. Ora, per la prima volta nella sua esistenza, l’uomo ha tra le mani uno strumento di lettura dinamico e interattivo e di conseguenza anche le immagini al suo interno possono acquisire le stesse caratteristiche.
Oltre a sfruttare il movimento in sequenze, come nei vecchi cartoni animati, nei tablet si è aggiunto anche un movimento strutturale: con il mio dito posso zoomare, spostare i diversi elementi dell’immagine all’interno di una pagina e dunque cambiare il rapporto con il testo, sovrapporre diversi elementi nello stesso spazio, estrapolare dettagli da un contesto, cambiare cromatismo, interagire con il sonoro e altro ancora. Per questo motivo l’immagine è fluida, in divenire, connessa con il proprio lettore e slegata dal suo supporto.
Per il creatore di immagini tutto cambia! Ora, se vuole, il suo messaggio visivo può essere arricchito di nuove proprietà e, soprattutto, può interagire con chi lo percepisce. Un nuovo e vasto mercato dell’immagine si è aperto e chi riuscirà ad offrire un prodotto visivo con le giuste caratteristiche per riuscire a sfruttarne le potenzialità, avrà rinnovate opportunità di lavoro.
La vasta diffusione dei tablet ha creato nuovi prodotti editoriali: gli ebook in formato ePub e la loro evoluzione in formato app. E sono appunto le app, dei software chiusi, la grande novità: non solo possono assumere la forma di un nuovo tipo di libro, ma possono anche trasformarsi in strumento creativo in piena regola, che sfrutta tutte le caratteristiche del suo contenitore: dinamismo, mobilità, interattività.
Siamo entrati in una nuova era culturale, per esserne protagonisti è necessario conoscere il suo linguaggio e la sua grammatica. Nel mio incontro ho esposto esempi di ebook in formato app e successivamente una decina di app per disegnare sui tablet (Art Range, Art studio, Procreate, Sketch book, My Brushes, Inkist, Art set, Paper 53 e 123D Sculture). Sono queste ultime gli strumenti con cui come illustratori dobbiamo confrontarci, i mezzi per riuscire a comunicare nel nuovo mercato dell’immagini disegnate.
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