Punti di vista: Mauro Ozenda

Punti di vista: Mauro Ozenda

Abbiamo chiesto a Mauro Ozenda, consulente IT, formatore e autore insieme a Laura Bissolotti del libro “Sicuri in rete. Guida per genitori e insegnanti all’uso consapevole di internet e dei social network“, Hoepli Editore, di spiegarci come proteggere i bambini dai pericoli del web e come educarli al digitale.

Mamamò: Mauro, i genitori italiani nell’opinione comune passano per essere mediamente più apprensivi e protettivi rispetto a quelli di altri paesi europei. Eppure da noi i pericoli derivanti dalla rete e dai media digitali sono ampiamente sottovalutati. A tuo avviso esiste un problema di ritardo culturale del nostro paese rispetto a questi temi?

Mauro Ozenda: Ritengo che tu abbia colto il cuore del problema. Oggi il nostro Paese si trova in una situazione molto difficile sotto tutti i punti di vista. Nello specifico, per quel che riguarda l’utilizzo delle attuali tecnologie purtroppo ci troviamo indietro rispetto agli altri paesi europei. Questo da un lato credo sia dovuto primariamente al fatto che le infrastrutture tecnologiche, parliamo ad esempio di banda larga e reti Wifi pubbliche, restano indietro rispetto al resto dell’Europa. Paesi come Germania, Inghilterra, Svezia, Finlandia, Francia e la stessa Spagna hanno investito molto in tecnologia sia in termini di infrastrutture tecnologiche che di formazione della popolazione. Finché non diamo la possibilità a tutti i cittadini indistintamente di utilizzare la Rete ovunque, avremo sempre un gap di conoscenze per cui avremo cittadini di serie A con una buona alfabetizzazione/cultura digitale e una buona fetta di serie B che non è a conoscenza né delle potenzialità né dei rischi della Rete. Occorre dunque intervenire su due livelli, da un lato infrastrutturale dall’altro culturale mediante formazione, partendo già dalla scuola primaria. Io e la psicologa Laura Bissolotti, mia co-autrice e collega di lavoro, in tal senso ormai da anni facciamo formazione nelle scuole di ogni ordine e grado cercando proprio di fornire le informazioni indispensabili a genitori, insegnanti e bambini/ragazzi per navigare sicuri in rete.

M: Il tuo libro parla ai genitori di sicurezza in rete. Quali sono i principali pericoli e quali le precauzioni che un genitore dovrebbe prendere nel momento in cui mette nelle mani di proprio figlio un dispositivo connesso a internet?

MO: Da circa 10 anni mi occupo di formazione sull’uso sicuro della Rete svolgendo attività formativa in scuole di ogni ordine e grado operando su scala nazionale, collaborando su alcuni progetti insieme a Microsoft, Polizia Postale, Unicef e l’Associazione Mani Colorate. Debbo dire che i grandi assenti a questi incontri sono sempre i genitori. I consigli che mi sento di dare oggi, sono rivolti primariamente ai genitori dei bambini della scuola primaria sui quali si svolge, dal punto di vista educativo, decisamente il lavoro migliore. Vorrei indicare i consigli mediante alcune parole chiave fondamentali quali “CONSAPEVOLEZZA”, “REGOLE”, “AFFIANCAMENTO”, in una parola “EDUCAZIONE”. Posso fornire alcuni consigli pratici ma è importante un costante aggiornamento da parte del genitore che deve educare il bambino ad utilizzare lo strumento internet in modo SANO, LEGALE, SICURO e CONSAPEVOLE. Nello specifico:

  • Creare un profilo utente windows (account) con poteri limitati per il bambino
  • Attivare il controllo genitori che consente di impostare i cosiddetti filtri che impediscono di finire su contenuti inadatti agli stessi (adottare il sistema della White List indicando i siti sui quali è possibile andare escludendo tutti gli altri),
  • Impostare la Privacy ai massimi livelli in particolare laddove si utilizzi uno smartphone, onde evitare che terzi possano accedere ai propri dati personali
  • Attivare un sistema di antivirus completo che consenta, nel caso il dispositivo sia ad esempio uno smartphone o un tablet, di eliminare o criptare tutti i dati presenti sullo stesso oltre la possibilità di ritrovare il dispositivo eventualmente smarrito
  • Impostare sempre password efficaci e differenziate per ognuno dei servizi che utilizziamo
  • Impostare password efficaci sul proprio router soprattutto nel caso di reti wifi utilizzate a casa (WPA2).
  • Attivare la protezione del proprio account mediante il servizio di notifica degli accessi ormai presente in tutti i servizi web utilizzati (social network, posta elettronica, acquisti online, musica online etc).
  • Attivare un sistema di alert delle proprie generalità (nome/cognome/residenza) che consentano di verificare in qualunque momento se i nostri dati sono finiti online (tutela web reputation)
  • Attivare un sistema di monitoraggio che consenta di verificare in qualunque momento se il sito web sul quale sto navigando è sicuro o meno, sia a livello di codice malevolo che di contenuti affidabili
  • Infine il principale consiglio che vorrei dare è: utilizzate sempre il buon senso. Conoscendo i rischi della Rete un buon genitore può educare il proprio figlio così come fa già nel mondo reale laddove è ben consapevole dei rischi e pericoli che si corrono. 

M: Molti genitori vietano ai propri figli di creare profili sui social network. A tuo avviso è un approccio efficace per proteggerli dai pericoli?

MO: Pur rispettando il pensiero dei genitori iper-protettivi, i quali ritengono sia meglio che i propri dati personali non vengano messi in Rete a disposizione di tutti, non lo condivido. Sono convinto che un approccio basato sul demonizzare quello che è semplicemente uno strumento e di conseguenza inibirlo, bloccarlo, mettere un luchetto, sia un approccio tutt’altro che efficace. Se oggi la società utilizza internet per attingere alle informazioni, comunicare in tempo reale, studiare, insomma fare qualunque cosa inimagginabile solo alcuni anni fa, è errato oggi impedirne l’utilizzo. Posso capire sia più semplice per un genitore mettere un blocco anziché responsabilizzare dando delle regole che debbono essere fatte rispettare. Ritengo che un atteggiamento di questo tipo impedisca al futuro ragazzo di responsabilizzarsi e di comportarsi nel modo corretto in un mondo nel quale oggi, in un modo o nell’altro, siamo costretti a confrontarci giornalmente con la rete.  Detto questo, tornando alla tua domanda, consiglio di lasciarli iscrivere non prima comunque dei 13 anni (cominciamo a far rispettare questa regola) e, sino ai 16 anni fargli utilizzare un account (profilo utente visibile a tutti) di fantasia nel quale non sia presente nome/cognome, né alcun tipo di dato personale. Dunque impostazione privacy ai massimi livelli, consentendo al ragazzo di entrare in contatto solo con amici conosciuti nel mondo reale. Oltre i 16 anni, una volta che il ragazzo avrà la maturità per utilizzare correttamente il social network, potrà scegliersi lui le amicizie che crede, ben consapevole dei rischi che si corrono accettando un’amicizia da uno sconosciuto. Consiglio di impostare l’accesso al social network sempre in modalità protetta (mettere il flag su HTTPS, navigazione sicura) e attivare sempre la notifica degli accessi. Dunque pubblicare immagini condividendole solo con i propri amici evitando di taggare e pubblicare immagini con terze persone che non hanno autorizzato a farlo. Questi sono solo alcuni dei consigli, ve ne sono altri che trovate all’interno del nostro libro. Il mondo social è vasto e se utilizzato bene e in modo costruttivo può aiutare a socializzare e condividere meglio le proprie passioni, hobby nonché agevolare anche nella ricerca di un lavoro.

M: Quali efficaci strumenti di parental control possono usare i genitori di bambini piccoli che vogliono ovviamente inibire l’accesso alla rete da smartphone e tablet?

MO: Indico un sito su tutti per poter valutare i principali parental control e sistemi di monitoraggio della navigazione per tutelare i bambini che navigano: www.ilfiltro.it gestito dal Direttore del Centro Elis, prof. Michele Crudele che ho avuto modo di conoscere e apprezzare durante alcune conferenze a tema “Internet e Minori”. Oggi direi che esistono strumenti per ogni tipo di piattaforma e sistema si utilizza, dal mondo Microsoft per arrivare ad Apple e agli altri sistemi open. Per quel che riguarda il mondo PC/Notebook ormai Microsoft Windows da Vista in poi include nel pannello di controllo la funzionalità “Controllo Genitori” che consente di monitorare tutto ciò che viene fatto dal proprio figlio nonché di mettere gli opportuni blocchi a contenuti inadatti al minore. Per quel che riguarda l’accesso al web tramite smartphone e tablet esistono strumenti gratuiti per esempio per Android (Lookout) che consentono un buon livello di protezione dati personali/privacy tutelando la sicurezza dei dati. Ogni società che fornisce sistemi di antivirus ormai si è dotata di strumenti efficaci di controllo genitori/parental control che consentono anche lato tablet/smartphone di tutelare la navigazione dei minori online. 

M: I pericoli derivanti dalla rete non sono gli unici che bambini e ragazzi possono incontrare nel momento in cui utilizzano media digitali. Si parla sempre più spesso di dipendenza e di effetti negativi derivanti per esempio dall’esposizione a contenuti inappropriati. Da dove bisognerebbe partire in Italia per un’efficace media education?

MO: La media education in Italia esiste solo grazie a progetti portati avanti da associazioni no profit o realtà che da anni si occupano di questa tematica. A mio parere si dovrebbe iniziare un percorso formativo per le nuove generazioni a partire già dai primi anni della scuola primaria, cioè dal momento in cui i bambini cominciano ad utilizzare i dispositivi tecnologici che consentono di collegarsi alla Rete.