UK: indagine acquisti in-app bambini
Il problema degli acquisti in-app nelle applicazioni destinate ai bambini esplode anche in Inghilterra, dopo aver costretto Apple negli Stati Uniti a risarcire una serie di genitori per acquisti da migliaia di dollari effettuati da minori, come abbiamo segnalato in un post di qualche settimana fa. L’Office of Fair Trading, l’anti-trust britannico, ha infatti aperto un’indagine per appurare se le app gratuite scaricabili dagli store di Apple o Google utilizzino escamotage ingannevoli per spingere i bambini ad acquistare contenuti aggiuntivi.
Si tratta dei cosiddetti giochi ‘freemium’, inizialmente gratuiti ma che richiedono poi l’acquisto di funzionalità aggiuntive il cui prezzo spesso risulta poco chiaro. Ultimo caso eclatante, quello accaduto ai genitori di un bambino di 8 anni che hanno ricevuto una fattura di 980 sterline per l’acquisto di ciambelle virtuali all’interno del gioco per iPad dei Simpsons. Apple in questo caso ha accettato di rimborsare la famiglia, come è già accaduto in diversi casi negli Stati Uniti.
L’OFT vuole valutare, in sostanza, se alcuni di questi giochi utilizzino pratiche commerciali “fuorvianti, aggressive o sleali” e ha invitato i genitori a segnalare eventuali abusi. Secondo IHS Screen Digest, il 68% delle applicazioni ‘campioni d’incasso’ presenta contenuti aggiuntivi o funzionalità disponibili tramite un acquisto in-app, sotto forma, ad esempio, di moneta virtuale o punti rimborsabili per i giochi.