Metamorphabet. Un gioco surreale, con le lettere dell’alfabeto

Metamorphabet. Anno: 2015. Sviluppatore: Vectorpark. Supporto: PC e Mac. Oltre che iPhone e iPad. Lingua: Inglese. Prezzo: 4,99 €.

L’artista Patrick Smith più che giochi progetta quelle che lui stesso definisce “esperienze interattive”. Lo avevamo visto all’opera con l’app visionaria “Feed the Head” in cui Magritte, De Chirico e Paolo Uccello incontravano la dimensione ludica del digitale. Con Metamorphabet – vincitrice dell’Independent Games Festival – Smith si cimenta con il classico alfabetiere (solo in inglese), stravolgendone format e finalità.

Ad ogni tocco le singole lettere danno luogo ad una serie di parole e di trasformazioni inaspettate e sorprendenti, per quanto fluide, esplorando aree semantiche distanti che magicamente si incontrano nelle creazioni surreali di Smith.

La B genera “Beard”, “Beak” e “Bugs”, per cui ad una lettera barbuta spunta ad un certo punto un becco da cui esce uno sciame di insetti, in cui potremo isolare una farfalla (Butterfly). Una porta (Door) si apre su un’alba (Dawn), che lascia spazio al sogno ad occhi aperti (Daydream), rappresentato da nuvole che al nostro tocco assumono la forma di animali.

Realizzato con una grafica raffinata e un’interfaccia essenziale e immediata, Metamorphabet è capace di sorprenderci con metamorfosi insolite, talvolta sottilmente inquietanti, che catturano l’attenzione degli adulti, oltre che dei bambini. Come le migliori opere d’arte l’app di Smith si presta infatti ad essere letta a livelli diversi di profondità. Se non rimarrete in superificie e vi tufferete nell’apparente nonsense del gioco immaginifico di rimandi, verrete ricompensati.