Galateo del gruppo WhatsApp della classe

Galateo del gruppo WhatsApp della classe

Se siete genitori, quasi sicuramente siete inseriti in un gruppo WhatsApp della classe di vostro figlio. Se avete più figli, i gruppi si moltiplicano, dal nido alla scuola secondaria.

Il gruppo WhatsApp della classe nasce come strumento per condividere velocemente informazioni utili, coinvolgendo tutti i genitori, ma spesso si trasforma in luogo di tensione e conflitto, in cui a si alimentano polemiche e processi sommari.

Per evitare che questo accada, vi proponiamo di seguire la regola delle 5W di WhatsApp.

1) WHO – CHI?

Chi sono i membri del gruppo WhatsApp della classe?

Nel gruppo WhatsApp dei genitori sono inseriti ovviamente i genitori, anzi tutti i genitori della classe senza esclusioni. Se qualche famiglia non utilizza WhatsApp, va puntualmente coinvolta in altro modo. Sarebbe molto bello che fossero inseriti nel gruppo sia mamme che papà.

Nel gruppo non dovrebbero essere presenti gli insegnanti: per parlare con i docenti ci sono altri canali di comunicazione più appropriati.

Un ruolo importante è rivestito dall’amministratore del gruppo, in genere il/la rappresentante di classe. Un gruppo WhatsApp che funziona, in genere, ha un amministratore efficace, che modera toni e contenuti, media, risponde in modo pacato e autorevole, fornisce informazioni chiare e lineari, riferisce istanze importanti del gruppo classe ai docenti e viceversa.

Scegliete un capace rappresentante di classe, che sia anche un buon amministratore e avrete già prevenuto gran parte delle criticità.

2) WHAT – COSA?

Lo scopo del gruppo dei genitori della classe è far circolare velocemente avvisi, promemoria, informazioni, organizzarsi tempestivamente in caso di emergenze, raggiungendo tutti i genitori contemporaneamente. Insomma è uno strumento di servizio, che deve favorire la partecipazione e far risparmiare tempo, non farne perdere.

Cosa postare quindi? Ciò che si posta deve attenersi alla mission del gruppo.

Lo scopo della chat di gruppo dei genitori non è nemmeno muovere critiche ai docenti o alla scuola o dirimere controversie tra compagni: le questioni individuali vanno risolte con i diretti interessati.

Può succedere che ci sia un problema reale e che riguarda tutta o la maggior parte della classe: il gruppo WhatsApp è un efficace mezzo per organizzarsi e parlarne di persona, non per intavolare lunghe discussioni, né tantomeno fare accuse e processi.

3) WHERE – DOVE?

Dove scrivere un messaggio?

Se abbiamo chiaro lo scopo del gruppo, ci apparirà subito evidente che la chat di classe non è il luogo per esprimere qualsiasi idea, dubbio, richiesta o domanda. 

Qualsiasi informazioni privata o che riguarda sottogruppi e che non è inerente alla scuola, può essere oggetto di comunicazione in altre chat. Per fare un esempio, ci sono altri canali per organizzare le feste non scolastiche.

I compiti meritano una menzione a parte: la chat di WhatsApp non è il luogo in cui ci si scambiano i compiti dimenticati dai figli e non si deve trasformare in uno strumento di deresponsabilizzazione. Ad ogni bambino o ragazzo può succedere qualche volta di essere ammalato o non aver annotato bene una consegna: invitiamoli a chiamare un compagno oppure, se sono molto piccoli, contattiamo noi un genitore in privato, incentivando le relazioni personali e evitando catene di compiti inviati, commenti, interpretazioni e confronti incrociati dei diari.

4) WHEN – QUANDO?

Quando rispondere in chat? Arriva un messaggio, poi un altro e ancora uno e sentite l’urgenza di intervenire subito. Prendetevi qualche secondo per leggere e rileggere; se avete il dubbio che la vostra risposta sia fraintendibile o poco gentile, aspettate a rispondere. Non è necessario rispondere sempre a tutto. Ricordatevi che per molte questioni c’è l’amministratore.

Quando scrivere? Quando siamo certi che diremmo la stessa cosa nello stesso modo di persona davanti a tutto il gruppo genitori.

Ricordiamoci che ognuno è responsabile dei contenuti che immette sul gruppo. Evitiamo di creare e alimentare polemiche; anche prima di postare domande apparentemente neutre pensiamo al tipo di interpretazioni e risposte che possono scatenare. Ad esempio, un’innocente frase come: “Mi hanno detto che un bambino è andato a casa perché è stato male” può scatenare la caccia all’untore e la pioggia di diagnosi mediche. Meglio lasciar perdere.

5) WHY – PERCHE’?

Perché usare il gruppo WhatsApp della classe?

Perché è una risorsa importante per lo scambio e la condivisione, per coinvolgere genitori che per molti motivi hanno meno occasione di incontrare altri genitori, per aumentare la partecipazione, perché è importante che esista un gruppo di genitori che collabora con la scuola per il benessere dei propri figli.

La vera criticità è non usare al meglio le opportunità e potenzialità che il gruppo WhatsApp della classe ha.

Nessuno strumento è in sé buono o cattivo, neanche il famigerato gruppo genitori, se usato in modo consapevole e responsabile.

A questo proposito, non dimentichiamoci che siamo un esempio per i nostri figli anche nel modo di utilizzare la chat di classe.