Scribblenauts Showdown, il gioco dove per vincere bisogna scrivere!

Scribblenauts_Showdown

La serie di Scribblenauts

I primi videogame della serie Scribblenauts sembravano magici: i protagonisti dovevano affrontare le classiche situazioni da videogioco (mostri, porte chiuse e via dicendo) ma per farlo non utilizzavano le normali “armi” da videogame, bensì le parole. Per esempio, se un giocatore doveva raccogliere una stella posizionata sopra un granaio molto alto, non doveva saltare a destra e manca come in Super Mario o abbatterla a colpi di catapulta come Angry Birds. Doveva piuttosto scrivere “scala” e – puff! – appariva proprio una scala che gli permetteva di raggiungerla.

I primi capitoli di Scribblenauts sono videogiochi quasi “educativi”, che insegnano ai vostri figli a scrivere le parole nel modo corretto e li spingono a usare al massimo la loro fantasia. Se non li avete mai provati, dategli un’occhiata perché probabilmente piaceranno parecchio sia a voi che ai vostri figli (Scribblenauts Unlimited è disponibile per PC Windows, Nintendo Wii U, 3DS e device Apple e Android).

Vecchie regole, nuove situazioni

Il nuovo Scribblenauts Showdown riprende questa idea e la unisce alla modalità party game – quei giochi (come Playlink di PS4) che si giocano insieme a amici e parenti, magari il sabato sera dopo la pizza.

Le sfide di Showdown mettono due o più giocatori uno contro l’altro in mini eventi veloci e sfiziosi: il tiro con la fune, il lancio del freesbee, la scalata tra i ghiacci mentre orsi polari e yeti ci bersagliano con palle di neve. Molti di questi eventi sono omaggi ai videogame del passato (e qualcuno anche recente): c’è la corsa sulla superficie lunare di Moon Patrol, l’atterraggio a regola d’arte di Lunar Lander, la raccolta di rifiuti spaziali alla Asteroids.

Spesso, all’inizio di questi eventi, dovrete scegliere un oggetto/parola che vi aiuterà nella sfida: per esempio, nel gioco in cui bisogna svolazzare premendo un solo tasto (ricorda il gioco per cellulari Flappy) se vi viene in mente di cavalcare un “angelo” la vita sarà molto più semplice che affrontandolo su una “incudine”. Nella gara tipo 100 metri con ostacoli, cavalcare una “nuvola” sarà molto meglio che correre a dorso di un “cammello”, perché la nuvola leviterà sopra gli ostacoli e non dovrete nemmeno impegnarvi a saltarli!

Quindi, molto spazio alla fantasia e all’immaginazione, anche perché dovrete scegliere l’oggetto/parola a partire da una certa iniziale, quindi metà del gioco è farsi venire in mente “foglia” invece di “ferro da stiro” quando avrete bisogno di un oggetto leggero.

Scribblenauts Showdown

Anche gioco dell’oca

La seconda modalità di Scribblenauts Showdown fa affrontare ai giocatori un percorso tipo gioco dell’oca: per avanzare non tirerete i dadi, ma dovrete usare delle carte. Tendenzialmente, sono del tipo “fai un sfida con i tuoi avversari e chi vince avanza di tre caselle”, e la sfida è una scelta a caso tra quelle viste finora. Ci sono anche carte come “fai indietreggiare il tuo avversario” o “scambiati di posto con lui” per aumentare il divertimento di gruppo e mettere i bastoni tra le ruote a chi sta vincendo.

L’ultima modalità è quella “Sandbox”, una serie di livelli sbloccabili accumulando gli Starlite (le stelline che segnano il punteggio negli Scribblenauts) e che di fatto ricordano molto i primi giochi di questa serie. C’è la nave inaffondabile con i passeggeri pieni di richieste, le segrete sotterranee dove dovrete inventarvi le armi migliori, e via dicendo.

Scribblenauts Showdown

Ci piace perché

Ho provato Scribblenauts Showdown con mia moglie, che è lontana dai videogame quanto il Sole dalla Luna, e le mie due figlie di 9 e 13 anni, che invece sono due discrete giocatrici: è piaciuto a tutti, perché fondamentalmente è un party game (si gioca tutti davanti allo stesso televisore, non ognuno a casa sua via Internet) ma anche un videogame coinvolgente.

Il sistema di inserimento delle parole è stato subito compreso anche dalla più piccola, e ci siamo divertiti a giocare sia sfide secche sia in modalità “gioco dell’oca”, dove ovviamente le carte più punitive come “torna indietro di sette spazi” toccavano sempre al papà. La modalità Sandbox è dedicata ai gamer più appassionati, che magari vorranno affrontarla in solitario per scoprire tutti i segreti.