Digital Readers 9: la lettura dei ragazzi guarda il futuro

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Lo scorso 8 novembre si è tenuto a Rozzano, presso la Biblioteca dei Ragazzi, il convegno Digital Readers, organizzato come ogni anno da Giuseppe Bartorilla con il sostegno di Cepell, Fondazione Mondadori, Fondazione per leggere, AIB e il Goethe-Institut.

Il pomeriggio si è aperto con una riflessione sulle parole chiave di questa nona edizione: narrazioni e alleanze, quelle che le biblioteche pubbliche devono stringere con i territori, puntando anche alle scuole e ai non lettori, sfruttando tutti i canali, compreso quello virtuale. Il pensiero è volato poi a Roberto e Gianna Denti, oltre che a Miriam Dubini, scrittrice per ragazzi scomparsa tragicamente a Roma la scorsa estate.

La formula adottata quest’anno dal convegno ha preferito un registro più informale, svolgendosi attraverso una serie di dialoghi.

Leggere e istituzioni

Il primo dialogo (Sulla lettura, i ragazzi e le istituzioni) ha visto protagonista Maurizio Caminito, presidente di Forum del Libro, che sulla scorta del suo nuovo libro “La biblioteca nella nuvola. Utenti e servizi al tempo degli smartphone”, ha illustrato la necessità che scuole e biblioteche si affaccino e si relazionino con il nuovo paradigma della circolazione dell’informazione, ormai fortemente influenzato dalla mastodontica gestione delle reti di dati e da supporti mobile equipaggiati in modo sempre più leggero.

Perché tale relazione sia proficua, Caminito rileva che occorre una nuova politica sulla lettura, che sposti l’attenzione dall’oggetto libro alla necessità di allargare la platea dei lettori. Più che di libro, si dovrebbe parlare di lettura come esperienza accresciuta, grazie al web e agli ambienti multipiattaforma. L’attuale politica sulla lettura purtroppo stenta a focalizzare il ruolo del digitale (si pensi alla polemica sui BYOD) e non produce azioni coordinate a livello istituzionale. A titolo di buona prassi, Caminito ha citato l’esperienza di The Living Book, progetto europeo che combina lettura e creatività digitale con l’obiettivo di promuovere un amore duraturo per libri e lettura fra gli studenti dai 9 ai 15 anni d’età.

Leggere a scuola

A dirci che lettura e scuola sono un connubio felicemente possibile è stato il secondo dialogo del pomeriggio: Sul leggere a scuola: provare per credere, coordinato da Gabriella Marinaccio (Bibliotecaria e coordinatrice di attività per bambini e ragazzi in SBM Servizi Bibliotecari Milano). Tiziana Mascia, della Libera Università di Bolzano e autrice del programma RAI Cultura “Invito alla lettura”, ha portato sul tavolo della discussione alcuni temi importanti, come la necessità di un confronto anche quantitativo e non  solo qualitativo sul tema della lettura a scuola, e l’esistenza delle biblioteche scolastiche, la cui gestione richiederebbe la presenza di figure professionali dedicate e specializzate in grado di attivare strategie di promozione della lettura realmente significative. Mascia ha parlato anche della ricerca in progress MEL: Metodologia Educazione Lettura k-12, a supporto dello sviluppo di un piano di formazione sulla “reading literacy” in tuti i gradi scolastici, termine con cui si intende la lettura come capacità di comprendere e utilizzare testi scritti (anche in ambienti diversi da quello cartaceo) per riflettere su di essi e sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità.

Tindara Rossello (insegnante e promotrice di progetti di lettura IC Orchidee) è rimasta sul piano della concretezza e indicato le azioni che la scuola può attivare in questa direzione. Innanzitutto rimediare alla frammentarietà delle iniziative di promozione della lettura in corso, anche ricorrendo in modo strutturato alle biblioteche pubbliche, e per questo individuare una figura di riferimento nella scuola, che si coordini con le iniziative sul territorio. La disponibilità dei singoli, purtroppo, non incide sul sistema complessivo, rendendo di fatto inefficaci a livello paese le tante iniziative di promozione della lettura.

Leggere digitale

Il terzo incontro Leggere digitale: dove eravamo rimasti è stato coordinato da Caterina Ramonda (Bibliotecaria e redattrice di Le letture di Biblioragazzi) che ha sottolineato come la voce di chi fa libri digitali sia necessaria quando si parla di lettura digitale, nonostante gli editori attivi nel mondo dei contenuti mobile per bambini siano rimasti in pochi nel nostro Paese.

Giovanna Hirsch, fondatrice di Art Stories, ripercorrendo le tappe della realtà digitale fondata da lei e Federica Pascotto, ha confermato la crisi che il settore del digitale per ragazzi sta attraversando nel mercato delle app educative per bambini. Sia lei sia Francesca Di Martino e Benedetta Fezzotti di Edizioni Piuma si sono trovate d’accordo nel vedere la principale causa di queste difficoltà nell’impossibilità per gli sviluppatori di stare al passo con la velocità vorticosa con cui la tecnologia cambia, velocità che rischia di far apparire obsoleta un’app nel momento in cui, dopo mesi di lavoro, viene pubblicata negli appstore.

Le app educative nell’arco di pochi anni sono infatti cambiate profondamente nel loro impianto, se agli esordi nel 2012 erano libresche e sfogliabili, oggi sono immersive e più simili a un videogioco. Se in chi progetta app per bambini può sorgere il dubbio che la rincorsa dell’ultima frontiera tecnologica forse non sia la strada giusta da un punto di vista educativo, rimane la certezza che il mercato abbia scelto senza dubbio tale direzione. Le soluzioni alla crisi si trovano dunque nella capacità di individuare partner strategici che supportino non solo le idee ma anche gli investimenti necessari per stare al passo con l’innovazione; oltre che nel continuo tentativo di capire le modalità della lettura digitale, che rompe le griglie precostituite e si ibrida con altri generi e supporti.

Leggere nella crossmedialità

Il quarto dialogo Dire, fare, guardare, leggere, ascoltare: siamo tutti crossmediali! è stato una naturale prosecuzione delle riflessioni avviate dalle sviluppatrici di Art Stories ed Edizioni Piuma. Elisa Salamini di Mamamò.it è tornata sull’evoluzione del mercato dei contenuti digitali per ragazzi, percorso in cui la struttura stessa del portale si è riflettuta, ampliando di anno in anno la rosa dei contenuti da recensire. Partito dalle app per bambini, ha poi aperto a videogiochi ed e-book interattivi, ma anche ai canali YouTube e alle serie animate e per la tv, per rendersi conto che spesso tracciare i confini tra i format è sempre più difficile, che i personaggi e i mondo inventati da autori e illustratori sempre più si evolvono e circolano con disinvoltura tra le varie piattaforme, in ottica cross e trans-mediale. Il gesto della lettura in tutto questo evolve, a partire dalla dimensione partecipativa che stimola la produzione di contenuti aggiuntivi da parte dei fan (si pensi al fenomeno delle fan fiction) oltre a ridare spazio a nuove forme di espressione culturale dal basso.

Sandra Furlan, responsabile produzione di Storytel Italia, vede invece nell’audiolibro un collegamento tra passato e presente, riscontrando che prima della comparsa del libro stampato le modalità della narrazione si basavano sull’oralità e l’ascolto. Lo scenario della lettura e delle modalità della fruizione dei contenuti narrativi sono oggi profondamente cambiati e forse l’audiolibro è la risposta dell’editoria tradizionali a tali mutamenti. Il mercato degli audiolibri, fuori dall’Italia, è infatti oggi molto florido, tanto da aver coperto la perdita di fatturato delle case editrici nel comparto del cartaceo. Nel futuro si possono prevedere l’arrivo di serie-audio, scritte appositamente per questo supporto, quindi tenendo conto di ritmi e modi di scrittura specifici, oltre che del supporto di figure professionali formate ad hoc per questo settore.

Leggere e protagonisti

Infine, è stata la volta dell’insegnante di scuole medie Matteo Biagi che nel dialogo Promuoviamoci: i lettori protagonisti ha presentato il progetto della webzine qualcunoconcuicorrere.org e il libro “La fuga”, una raccolta di 9 racconti.

La webzine, il cui titolo prende spunto da un romanzo di David Grossman, è innanzitutto il luogo che ha consentito agli ex allievi di Biagi di continuare a partecipare, anche una volta usciti dalle scuole medie, al laboratorio di lettura a cui avevano dato vita in classe, con recensioni online di libri, musica e film. Si tratta di un’esito che sottolinea  l’importanza della lettura in classe ai fini della cosiddetta digital literacy, da perseguire però scegliendo i libri giusti, che realmente piacciono ai ragazzi e adatti alla loro età, senza lasciarsi troppo attrarre dalla chimera dei grandi classici, più adatti al ciclo scolastico delle superiori. Il ruolo di guida dell’adulto in questo processo è fondamentale, quasi quanto quello di sapersi fare da parte al momento opportuno.

La raccolta di racconti “La fuga” è invece edita da Il Castoro e vede il coinvolgimento di 9 autori, tra cui Fabio Geda, che narrano di modi diversi di fuggire, modi che e a volte convivono, si confondono, entrano in contraddizione, pur facendo tutti parte della nostra vita. La particolarità è che a scegliere gli autori sono stati i ragazzi della redazione del blog, tutti tra i 14 e i 20 anni.

Ribelli digitali

A metà pomeriggio Ugo Guidolin, esperto di comunicazione digitale e docente presso lo IUSVE di Venezia e Verona, ha interrotto i dialoghi per dare spazio ai suoi Ribelli Digitali: perché i giovani possono ancora cambiare il mondo, un confronto tra la generazione di giovani del 1968 e quella attuale, chiamata Generazione Z o iGen. Messa da parte la scontata e fisiologica intransigenza degli adulti verso i giovani, Guidolin sostiene che i giovani di oggi siano in gamba, più in gamba di quelli che nel 1968 costruirono di fatto solo il proprio mito identitario (il mito del ’68), rifugiandosi nell’utopia, fuori dal tempo e dalla realtà.
I giovani di oggi, al contrario, nel loro silenzio (altro modo per definirli è silent generation) sono pragmatici, vivono il virtuale nella multidimensionalità (non nell’allucinazione data dall’LSD!) e pur partendo da un atteggiamento conservatore (per non peggiorare ulteriormente il mondo che hanno ricevuto in eredità) sono resilienti e non rivoluzionari, capaci di adattarsi al presente anche grazie alla tecnologia. Il loro rapporto con la vita è per assurdo più genuino rispetto a quello dei loro nonni: e se la controcultura la stessero facendo proprio loro?

Con un occhio alla decima edizione

La prossima edizione sarà la decima dei Digital Reader. Anche nel 2019 sarà un gradito e atteso ritorno, aspettiamo di conoscere i temi e le proposte per questo decennale di un appuntamento diventato ormai un classico per chi si occupa di lettura e ragazzi.