Anche i musei arrivano su TikTok

Una questione di linguaggio

A una visione più attenta di questa piattaforma, popolata soprattutto da giovanissimi, ci si rende presto conto che il codice comunicativo utilizzato dai suoi iscritti è molto diverso da quello usato su YouTube (il più grande e frequentato contenitore di video al mondo), tanto da far sembrare quest’ultimo un ambiente più rigido e istituzionale. Su TikTok i contenuti oltre che brevissimi sono ironici, pronti a cogliere il lato umoristico delle cose, di qualsiasi cosa si tratti. L’imperativo, per entrare nella community di TikTok senza fare passi falsi, è di sintonizzarsi sul linguaggio della piattaforma, di coglierne il tono scanzonato e dissacrante. Per questo, in generale agli adulti non risulta facile entrare nella piattaforma senza risultare fuori luogo e “stonati” rispetto all’ambiente.

Date queste premesse, ovvero il gradimento altissimo e la specificità del linguaggio della piattaforma, è possibile trovare una chiave per portare alle generazioni più giovani su TikTok dei contenuti di qualità?

I musei che parlano alle nuove generazioni su TikTok

Oltre alle grandi organizzazioni internazionali (come UNHCR, Unicef e UN), una buona prova, in questo senso, la stanno dando alcuni grandi musei. Le gallerie d’arte, grazie a cataloghi di opere spesso note al grande pubblico, possono giocare sul doppio filo dello humour e dell’associazione di idee, collegandosi ai temi dell’attualità e ai tic di Millenials e Generazione Z. Non è un caso che a gestire tali canali ci siano spesso dei giovanissimi, la cui voce risulti autentica e non forzata sulla piattaforma.

Il Met -Metropolitan Museum of Art di New York nel 2019 aveva lanciato le sfide #SaluteToClassics e #MetGalaStyle, chiedendo gli utenti di postare contenuti a partire dalle opere della sua collezione. A seguire, altri musei hanno aperto dei veri e propri account, che vi consigliamo di seguire o che potreste mostrare ai vostri ragazzi perché scoprano qualcosa di diverso su TikTok.

Gallerie degli Uffizi, Firenze

Per puntare al target dei giovanissimi gli Uffizi hanno aperto un account su TikTok, caricando da qualche mese video brevissimi incentrati sui capolavori del museo e caratterizzati da un taglio scherzoso e ironico. Protagonisti i personaggi delle opere custodite nelle Gallerie, a Palazzo Pitti e nei Giardini di Boboli, dai duchi di Urbino ai coniugi Battista Sforza e Federico da Montefeltro.

 

La Galleria Nazionale, Roma

In occasione del ritorno dell’opera Le tre età di Gustav Klimt, dal 25 ottobre 2019 nuovamente esposta al museo nella mostra Time is Out of Joint dopo, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha inaugurato il suo nuovo account TikTok con un video che racconta l’arrivo e l’allestimento dell’opera in sala. Qui il suo TikTok per la campagna #iorestoacasa durante l’emergenza Coronavirus.

 

Rijksmuseum, Amsterdam (Olanda)

Ha aperto il suo profilo a inizio aprile per far parlare le sue opere d’arte collocandole nell’attualità, quelle della pandemia, ma mantenendo leggerezza e ironia. I brevi testi sono in inglese, per essere compresi da tutti, i personaggi delle sue famose tele si travestono o si mostrano a tempo di musica, rivelando dettagli e nuove personalità.

 

Ad animare il canale TikTok del Carnegie Museum di Pittsburgh èTim Pearce con le sue barzellette su molluschi e lumache. Vengono pubblicati video divertenti ma anche di carattere divulgativo, ma sempre mostrando volti, nomi e cognomi di chi lavora nel museo.