Comunicazione familiare ai tempi delle chat

La famiglia è il luogo in cui impariamo a comunicare. Proprio per questo l’impatto della tecnologia sulle relazioni familiari è un argomento che ci interpella fortemente.

La tecnologia è una risorsa o un ostacolo alla comunicazione familiare?

Prima di chiederci se smartphone, tablet e pc danneggiano o favoriscono la comunicazione familiare, dobbiamo partire da un’osservazione e una constatazione: la tecnologia esiste nelle nostre famiglie e ha cambiato/cambia le nostre comunicazioni. Le famiglie comunicano e lo fanno anche in modo digitale.

Un cambiamento non è mai di per sé positivo o negativo, ma è un’occasione: le famiglie non possono sottrarsi al confronto con le dimensioni relazionali aperte dai dispositivi digitali e sono chiamate a esplorare e sperimentare nella quotidianità nuovi canali comunicativi ed educativi.

Prima le famiglie comunicavano, ora non più?

Le interazioni verbali e non verbali in famiglia, ad esempio a tavola, diminuiscono quando sono presenti gli smartphone. Questo è un dato di fatto e ne siamo consapevoli, tanto che molte famiglie si danno regole di limitazione d’uso dei dispositivi.

Però, se tornassimo indietro con la memoria, non era ciò che succedeva anche con la tv accesa durante la cena? Era così diverso quando i bambini erano rapiti dai cartoni animati e i genitori erano immersi nel loro giornale? Forse se andassimo ancora più indietro nel tempo, alle famiglie radunate intorno al focolare, vedremmo che le comunicazioni tra genitori e figli, specialmente in alcune fasi della vita come l’adolescenza, sono sempre state problematiche.

Tuttavia, a differenza della tv di vecchia data, in questo momento abbiamo a disposizione strumenti che ci consentono di essere sempre connessi e che ci possono seguire più o meno ovunque, offrendoci così la possibilità concreta di essere molto disattenti nei confronti dei membri della nostra famiglia.

Essere presenti fisicamente non significa esserci

La comunicazione intra-familiare risente in termini quantitativi e qualitativi delle tecnologie, se la possibilità di essere sempre connessi, ad esempio per lavorare o rispondere a un amico, ci illude di essere presenti, ma in realtà sposta sistematicamente  la nostra attenzione altrove.

La tecnologia come risorsa per la comunicazione familiare

Oggi in moltissime famiglie, i genitori comunicano tra loro, con i figli, con le proprie famiglie di origine anche attraverso i nuovi media, riconoscendone i vantaggi.

  • La tecnologia facilita la gestione delle attività quotidiane: è innegabilmente comodo che i nostri figli ci avvisino con un messaggio che le sono finiti i quaderni, così possiamo fermarci a prenderli prima di tornare dall’ufficio, oppure che ci informino che la lezione di nuoto si è prolungata e faranno tardi.
  • Attraverso i media abbattiamo le distanze e possiamo restare in contatto e raccontare le nostre esperienze anche quando non siamo fisicamente vicini ai nostri cari
  • La stessa velocità degli strumenti che abbiamo a disposizione oggi, ci consente in termini quantitativi di parlare più frequentemente tra noi e di confrontarci con maggiore regolarità nella giornata
  • Molte famiglie creano gruppi familiari in cui ci si scambiano idee, foto, messaggi, si condividono letture o canzoni, si fanno commenti divertenti: di fatto si aprono spazi di confronto e comunicazione nuovi e originali
  • Alcune volte, in certe fasi della vita, anche per i figli stessi, è più facile affidare a un messaggio scritto un’emozione e una preoccupazione, oppure dimostrare vicinanza mandando un link a una canzone che dice proprio quello che stiamo provando in quel momento.

Come far restare i dispositivi digitali una risorsa?

La comunicazione ‘mediata’ non deve sostituire la comunicazione faccia a faccia, ma affiancarla. Avere la possibilità di contattare frequentemente i figli non ci deve far cadere nell’ansia controproducente di sapere costantemente cosa stanno facendo e dove sono.

I dispositivi digitali ci consentono forme di controllo che nessuna generazione precedente ha avuto a disposizione: ricordiamoci però che nessun controllo ci farà conoscere i nostri figli, né sostituirà la nostra presenza e il dialogo con loro.

Non semplifichiamo pensando che siano sempre i figli a abusare dell’uso dei dispositivi digitali e per questo parlano meno con noi. Molti bambini e adolescenti chiedono ai genitori di limitare l’uso del pc e dello smartphone quando sono con loro. Prendiamoci la nostra responsabilità, perché è anche da ciò che vedono fare a noi che i figli imparano a comunicare e relazionarsi.

Riuscire a preservare dei momenti familiari senza tecnologie non è di per sé un successo, ma solo l’inizio: il tempo ‘non connessi’ va riempito di condivisione, scambi interessanti, parole e relazioni affettivamente significative. Spegnere i dispositivi digitali non accende la comunicazione familiare automaticamente.

Ma quindi i media sono buoni o cattivi per la comunicazione familiare?

Le famiglie che sanno comunicare, o meglio che ci provano nonostante le difficoltà che tutti incontriamo, probabilmente arricchiscono i propri scambi attraverso le opportunità che le tecnologie offrono loro; mentre nelle famiglie in cui le relazioni non sono funzionali e la comunicazione è faticosa, i dispositivi digitali aumentano la possibilità di isolarsi, acuiscono i conflitti e amplificano le criticità.

E voi? Qualche domanda per parlarne in famiglia:

Che media usiamo in famiglia?

Gli strumenti tecnologici ostacolano la comunicazione nella mia famiglia? Quando e come?

In che modo invece i dispositivi digitali aiutano la nostra comunicazione familiare?