Osservatorio Adolescenti: pensieri, emozioni e comportamenti dei ragazzi di oggi
SOS Il Telefono Azzurro Onlus e l’istituto di ricerca Doxa Kids hanno presentato oggi a Roma i risultati della ricerca Osservatorio Adolescenti: pensieri, emozioni e comportamenti dei ragazzi di oggi. L’indagine, che ha coinvolto oltre 1500 giovani dagli 11 ai 19 anni su tutto il territorio nazionale, si è articolata in 100 domande su temi di particolare attualità, tra cui salute e alimentazione, tempo libero e sport, percezione del proprio corpo e desideri, rapporto con genitori e amici, sessualità, scuola e, per noi di particolare interesse, nuove tecnologie e vita online.
Dall’indagine emergono infatti alcuni dati utili per la descrizione e la comprensione del rapporto dei ragazzi con questi aspetti tanto rilevanti della vita contemporanea. Alla domanda su cosa desidererebbero nella scuola dei sogni, piu? di 1 su 3 (43,9%) degli intervistati vorrebbe che a scuola ci fosse piu? tecnologia: se, da un lato, la maggior parte delle scuole italiane e? dotata di laboratori informatici (89,2%) e pc collegati ad internet (91,5%), e il 92,1% delle scuole del campione ha un proprio sito web, dall’altro solo poche scuole utilizzano i tablet (13,2%), possiedono un proprio blog (20,8%) e una propria app (11,5%). I ragazzi chiedono in generale alla scuola una maggiore attenzione alla formazione, all’acquisizione di competenze e all’orientamento, mostrandosi tutt’altro che svogliati, passivi o demotivati.
L’indagine mostra, inoltre, come il bisogno degli adolescenti di autoaffermazione e di “essere visti”, sia passato, per molti ragazzi di oggi, da una necessità tipica dell’età a un’urgenza pervasiva, un obbligo autoimposto (“You like me ergo sum”), amplificato e condizionato nella sua espressione dai social network. Ciò contribuisce a spiegare non solo l’impennata nelle iscrizioni ai social, ma anche l’incessante bisogno di farsi dei selfie (uno/a su 4 se ne fa almeno uno al giorno, l’85% ne condivide almeno qualcuno sui social) e il ricorso ai programmi di fotoritocco prima di postare le proprie foto (1 ragazzo/a su 2).
Nativi digitali, vivono in case hi-tech, le loro camere da letto sono stazioni ad alto contenuto tecnologico. Gli adolescenti di oggi sono always on, per ascoltare musica o radio (61%), per guardare video (60,2%), per fare ricerche per la scuola e i compiti (58,3%) per curiosare e navigare nel web (57,3%), per fare acquisti. Ma a essere prioritario è il poter essere sempre in contatto con gli amici, fondamentale per l’89,7% dei ragazzi, attraverso Whatsapp e Facebook (li utilizza rispettivamente l’89,8% e l’82,3% degli intervistati).
Se il gruppo dei pari è una presenza continua e costante, favorita e amplificata dall’iperconnessione, grazie alla quale ci si sente riconosciuti e accettati, alcune dinamiche adolescenziali online possono tradursi in comportamenti a rischio. Primo fra tutti il cyberbullismo, fenomeno che i ragazzi ben conoscono: l’80,3% ne ha sentito parlare; 2 su 3 (39,2%) conoscono qualcuno che ne è stato vittima, 1 su 10 ne è stato vittima.
Risulta diffuso anche l’utilizzo dei social networks sotto l’età minima prevista (più dell’85% dei ragazzi intervistati conosce qualcuno che è iscritto a FB minore di 13 anni) e non mancano i rischi legati alla visibilità dei dati personali: 1 adolescente su 5 ha il proprio profilo totalmente pubblico sui social network. Profili aperti, nonostante il timore di un utilizzo indesiderato delle informazioni che i ragazzi condividono.
Se molti adolescenti appaiono informati e consapevoli dei rischi di Internet – e sembrano sapere come difendersi – altri dati mostrano adolescenti non sempre attenti a come proteggersi online, incapaci di prevedere le conseguenze delle proprie azioni. Il bisogno di esserci, il desiderio di farsi vedere, farsi ascoltare, di condividere sembra abbassare in molti casi la soglia di guardia e prevalere su ogni cautela, come nel caso dei selfie inviati a sconosciuti e, a maggior ragione, del sexting (il 35,9% dei ragazzi conosce qualcuno che ha fatto sexting).
Dalla ricerca emerge che gli adolescenti di oggi sembrano aver bisogno non tanto di informazioni – tra internet e televisione sono immersi in un costante flusso informativo che permette loro, in tempo reale e su qualsiasi argomento, di trovare informazioni pressoché su ogni cosa – quanto piuttosto di un punto fermo con cui confrontarsi e rielaborare le informazioni apprese, per riuscire a “capire”, oltre che semplicemente “sapere”: di un ruolo, dunque, pienamente “formativo” ed “educativo”.
Gli adulti – genitori e insegnanti – sono chiamati a rispondere a queste richieste, ma anche a educare e a promuovere l’assunzione di responsabilità.
Per visionare i risulatai dell’indagine nella sua versione completa, clicca qui.