Stride&Prejudice. Jane Austen in videogioco

Stride and Prejudice. Sviluppatore: No Crusts Interactive LLC. Requisiti: Compatibile con iPhone, iPod, iPad. Richiede l’iOS 5.0 o successive. Lingue: Inglese. Prezzo: € 0,89.

Letteratura e videogiochi non sono nuovi a incontri e contaminazioni, come racconta il bel saggio di Anna Antoniazzi “Labirinti elettronici”. Ma con Stride and Prejudice ci troviamo di fronte a un esperimento inedito, che trasforma un classico come Orgoglio e Pregiudizio in un running game. Le frasi del romanzo della Austen diventano infatti le piattaforme su cui deve correre e saltare la protagonista, Elizabeth Bennet.

Il giocatore può scegliere la modalità “Survival” per vedere fino a che punto riesce ad arrivare nel libro prima di cadere tra una frase e l’altra, oppure quella “Continue Reading” che consente dopo ogni caduta di riprendere nel punto esatto in cui si è abbandonato il testo. Si può regolare la velocità di lettura e prevedere o meno l’accelerazione progressiva dello scroll orizzontale del testo, su cui dobbiamo far saltare il character dell’indimenticabile Lizzy, con un semplice tap sullo schermo. Così il celebre incipit “È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie” si spezza in “It is a truth universally acknowledged, – salta! – that a single man in possession of a good fortune, – salta! – must be in want of a wife” – salta! Non è il lettore a rallentare o accelerare il proprio ritmo di lettura perché proceda all’unisono con l’interpretazione e la proiezione interiore della storia, ma il gioco a costringerlo a saltare velocemente, anche fisicamente, da una frase all’altra, ad una velocità che ricorda le tecniche di lettura rapida e mal si concilia con l’idea di lettura immersiva associata all’idea di romanzo.

Diciamo quindi subito che Pride & Prejudice è un esperimento intelligente, che ha il grande merito di trovare un punto di tangenza tra mondi lontani come i classici della letteratura e l’universo dei videogiochi, ma sul cui esito nutriamo qualche dubbio. Il testo della Austen è infatti il “brand” affermato – su cui è costruita astutamente la notorietà e la visibilità dell’app – usato come pretesto per il gioco, che potrebbe essere applicato in modo identico a qualunque altro romanzo, da Moby Dick ai Promessi Sposi. Mancano maggiori legami con il romanzo, che avrebbero permesso di trasformare il giocatore, coinvolgendolo e attirandolo all’interno della storia, in lettore.