5 consigli per un utilizzo consapevole di TikTok
TikTok è la piattaforma N.1 al mondo per i video brevi
La nostra missione è far sì che chiunque nel mondo possa dare libera espressione della propria immaginazione […] La piattaforma ospita lavori creativi in forma di video che contribuiscono a donare un’esperienza genuina, ispirante e divertente.
Così TikTok.com introduce la propria mission al grande pubblico. Ma questa immensa apertura di audience è rivolta proprio a chiunque? Sembra proprio di sì, anche e soprattutto ai più giovani. La prevalenza di giovanissimi tra gli utenti di questo social network è infatti evidente anche ad un occhio meno esperto e se in Italia gli iscritti dichiarati sono circa 2,4 milioni (di cui circa il 65%donne), molti di loro siamo certi che siano bambini.
Leggi: Cos’è TikTok e perché piace ai ragazzi
Questi dati però devono fare i conti con un’ambiguità di fondo relativa all’età minima consentita per l’iscrizione ad un social network nel nostro Paese. Se è vero che i 13 anni sono la conditio sine qua non per potersi registrare a TikTok, è anche vero che tale limite si può facilmente aggirare dichiarando un’età più avanzata al momento dell’iscrizione (dal momento che non ci sono ostacoli che lo impediscono) o utilizzando il profilo di un adulto. In questo modo, senza troppi problemi i bambini possono accedere a tutti i contenuti della piattaforma, anche a quelli potenzialmente inappropriati per loro, ed esporsi a molteplici contatti, anche da parte di estranei.
Come fare allora per promuovere un uso corretto e consapevole di una community così in voga tra i più giovani, ma anche così piena di chiaroscuri?
Cercheremo qui di dare alcuni consigli, per incentivare nei genitori l’attenzione all’uso che i bambini e i ragazzi fanno dei social e per evitare un atteggiamento proibizionista, che spesso porta a risultati controproducenti.
5 consigli per un utilizzo consapevole di TikTok
1. Impostazioni privacy e sicurezza
La conoscenza tecnica non è l’unico modo e neanche il migliore per condurre ad un uso consapevole e sicuro del social network. Conoscere però le impostazioni del profilo è utile per cominciare a costruire la presenza online dei più giovani. Accedere insieme ai propri figli all’app e confrontarsi sui dati da inserire, attiva una relazione e un dialogo importante. Cominciare a porsi domande sul come e cosa si sta pubblicando è fondamentale in questa fase della vita.
Utile leggere con i nostri ragazzi la sezione impostazioni della privacy. Qui si ha la possibilità di rendere l’account privato (visibile solo ai follower accettati) e gestire la quantità di tempo che i bambini trascorrono sul social. Interessante inoltre la possibilità di concedere o meno agli altri utenti, il download dei propri video pubblicati. E’ importante settare correttamente queste impostazioni anche per evitare contatti pericolosi, potenzialmente presenti in un ambiente così aperto come quello di TikTok.
2. Conoscere il mezzo non basta. Attiviamo il senso critico e la consapevolezza
Accedere insieme alle impostazioni dell’app è quindi importante per l’ingresso alla community. Ma più che sulla quantità sarebbe utile soffermarsi sulla qualità del tempo che dedicano a TikTok.
Un bambino che decide di produrre e pubblicare un breve video per divertirsi con i propri amici potrebbe in seguito volerlo cancellare. Il social ci permette di eliminarlo o di non renderlo scaricabile, ma la tecnologia può aggirare questi accorgimenti tecnici. Infatti basta uno screenshot prima dell’eliminazione, per permettere agli altri utenti di continuare a diffonderne un’immagine. Difficilmente ciò che si rende pubblico scompare definitivamente dalla rete. Accompagnare i ragazzi a pensare alle conseguenze delle proprie azioni pone le basi per diventare un futuro adulto attento e consapevole.
3. Dalla consapevolezza alla responsabilità
Cosa vuol dire essere responsabili? La responsabilità ha a che fare con il comportamento che scegliamo di avere di fronte a determinate situazioni. La rete non fa accezione.
TikTok è costruito sulle immagini. Il desiderio dell’apparire è continuamente legato al mondo social. La pubblicazione in rete di video personali può mettere in scena episodi di cyberbullismo da non sottovalutare. Deridere video altrui è ormai, purtroppo, all’ordine del giorno.
La presa in carico da parte degli adulti di questo terribile fenomeno è fondamentale. Come fare? Anche denunciare episodi di questo tipo fa parte della responsabilità di ognuno. Scegliere con consapevolezza e responsabilità di non diventare complici, rappresenta l’antidoto contro il dilagare di questi episodi.
4. Costruire una relazione a sostegno dell’autonomia
Condividere l’esperienza social è dunque un’opportunità sia a livello educativo che relazionale. Il dialogo tra genitori e figli rafforza e rinnova questo faticoso rapporto.
Accogliere i nuovi ambienti abitati dai ragazzi non significa metterli in pericolo, ma provare con loro a capire le regole del gioco. Fare esperienza condivisa aiuterà il bambino di oggi a diventare un adulto autonomo e responsabile.
5. E se gli adulti non fossero preparati?
La velocità con la quale cambiano gli ambienti abitati dai giovanissimi sembra però spiazzare l’adulto. Il genitore non riesce più ad essere centrale nella trasmissione del sapere e si sente spesso poco preparato a livello tecnologico.
Noi però siamo ottimisti. La nascita di un nuovo mezzo ha creato da sempre perplessità nelle generazioni passate. Non andò molto meglio alla televisione a suo tempo.
In un mondo veloce come quello di TikTok, dove l’immagine è legata soprattutto alla dimensione estetica, il ruolo dell’adulto continua ad essere tutt’altro che marginale. I nostri bambini sono catapultati continuamente su un divertente palcoscenico in continuo movimento. La questione, per l’adulto, non è vestire i panni dell’eterno Peter Pan per stare al passo coi tempi e confondersi con loro, ma accompagnare, chi piccolo lo è davvero, a diventare un adulto autonomo, critico e che sappia diffondere a sua volta una sana cultura civica.