La Stampa 3D? Si impara a scuola

La Stampa 3D? Si impara a scuola

La stampa 3D? Si impara a scuola. Almeno al Collegio San Carlo, istituzione privata milanese che ha lanciato quest’anno nell’ambito delle lezioni di informatica e disegno un progetto di stampa in 3D per i suoi studenti, a partire da un corso di formazione dei docenti realizzato in collaborazione con il FabLab di Milano e la Fondazione Mike Bongiorno. Il corso si è immediatamente tradotto in un progetto per le quarte liceo scientifico, che attraverso le lezioni di AutoCad iniziano l’anno apprendendo i rudimenti della progettazione, mentre con le esperienze al FabLab, a stretto contatto con studenti del Politecnico, respirano già l’aria dei “grandi”.

Al termine del percorso ogni studente avrà il suo modello 3D, e l’avrà visto crescere dal semplice progetto in CAD, alla modellazione 3D su computer, alla stampa in tre dimensioni.
Il progetto, nella sua globalità prevede l’insegnamento di questi strumenti nei vari ordini di scuola, partendo dalla primaria, dove i bambini seguiranno alcuni incontri di illustrazione delle nuove tecnologie, quindi si avvicineranno alla modellazione 3D su pc e tablet. Nella scuola secondaria di primo grado approfondiranno i temi di trasformazione delle forme e, al liceo, arriveranno alla creazione di prototipi stampati in 3D partendo, come detto, dalla progettazione in 2D. L’obiettivo è l’introduzione, in tutti gli ordini di scuola con dinamiche e metodologie differenti, dell’approccio all’uso di questo nuovo strumento e della metodologia alla progettazione. Dal giocare con le forme, alla modellazione e prototizzazione dell’oggetto.

La stampa in 3D, a partire dal movimento dei makers e dall’esperienza dei FabLab vuol dire anche riscoperta dell’atelier e della bottega. Vuol dire quindi competenze per un nuovo mondo del lavoro, capace di rivalutare la dimensione manuale e l’artigianato coniugandolo con la tecnologia digitale.
Certo, tutto questo avviene in un prestigioso collegio privato milanese – vanta un papa tra i suoi ex-alunni – e che dal 2011 ha avviato una sperimentazione sull’utilizzo del tablet a scuola, fornendo 120 iPad in dotazione a studenti e docenti. Ma il fatto che questi strumenti entrino in classe e vengano utilizzati durante le materie curricolari è un punto di inizio per immaginare una scuola migliore.

E fa ben sperare anche il proliferare di laboratori digitali per bambini come quello in programma Domenica 18 maggio alle 15.30 al Festival della Cultura di Bergamo, a cura del FabLab Bergamo in Patronato Hub. Verrà presentata ai bambini dai 5 agli 11 anni la stampa in 3D e verrà realizzato un fischietto tutto d’un pezzo: un piccolo oggetto che è diventato il simbolo delle possibilità della stampa 3D di reinventare anche l’immaginario del gioco. Un ponte tra passato recente e futuro presente.

P.S. il collegio San Carlo ha speso 1500 euro per l’acquisto della stampante 3D. Ma ha investito anche per la formazione di 14 docenti. Perché è inutile introdurre a scuola la tecnologia se non ci sono docenti pronti ad utilizzarla insieme ai loro studenti.