Pages d’arbres, un’antologia poetica multimediale dedicata agli alberi

Il Centre de Créations pour l’Enfance, viene fondato nel 1960 a Tinqueux, nella regione del Grand Est francese. Fin da subito, si propone di favorire l’accesso di tutti, ma in particolare ai bambini e ai ragazzi, alle pratiche artistiche nelle differenti forme, concependo il diritto all’educazione all’arte come proprio di ogni cittadino. Attraverso mostre, laboratori, residenze d’artista (tra cui Hervé Tullet e Lucie Felix) e laboratori ha creato nel tempo una pratica costante e un percorso ben consolidato attraverso molteplici discipline, trovando punto forte nella collezione di giochi d’artista (creati da illustratori, scultori, poeti… con cui concepire delle mostre per coinvolgere i bambini. Vi hanno lavorato tra gli altri Liuna Virardi, Rascal, Gaëtan Dorémus) e nella Maison de la Poésie, votata a far conoscere la poesia contemporanea grazie alla presenza di autori, alla produzione editoriale di testi, alla rivista annuale Va! e al festival Fête de la poésie jeunesse che quest’anno celebra la nona edizione dal 3 al 6 febbraio.

Poesia dedicata agli alberi, su carta e digitale

A giugno scorso ha pubblicato Pages d’arbres, un’antologia poetica di Cécile Palusinski dedicata agli alberi, con le illustrazioni di Elza Mroziewicz e Saba Niknam. Il libro fa parte del progetto transmediale Arbres-Mondes che coinvolge anche il musicista Jean-Paul LeGoff e il webmaster Michel Ravey. Un QR Code presente al fondo del volume costituisce infatti uno degli ingressi a questo mondo particolare, una mappa che mette in evidenza 22 alberi e 6 tipi di foresta, consultabile sia online che sull’app dedicata, scaricabile gratuitamente sia da App Store che da Google Play e realizzata da Volumiques, la casa editrice dedicata a progetti tra carta e digitale che aveva creato Pioggia a mezzogiorno.

Alla base del progetto, il desiderio da parte del gruppo di artisti di interrogarsi e interrogare il pubblico sul rapporto tra uomo e natura e sui temi ambientali ed ecologici partendo dall’archetipo universale – presente in così tante culture nel mondo – dell’albero, come legame tra i mondi celeste, terreno e sotterraneo.

Sono stati scelti ventidue alberi, sulla base del forte significato che hanno in mitologia, su cui Palusinski ha scritto un poema per ciascuno, illustrato. Accanto, sette tipi di foresta (dalla tropicale a quella di latifoglie, da quella in altitudine del Costarica alla subtropicale di Yakishima…).

Il visitatore è invitato a immergersi in un’esperienza multisensoriale che può procedere per modalità differenti:

– può leggere le poesie e godere delle illustrazioni nel libro cartaceo;

Arbres-Mondes

– può navigare online sulla mappa, scegliere un albero e ascoltare: la poesia letta da una voce attoriale, il brano musicale originale, i suoni delle foreste registrati sul posto. Man mano che la lettura procede, sullo schermo l’illustrazione cresce e si completa, dando spazio all’immaginazione e all’interazione;

Pages d’arbres

– può interagire in realtà aumentata con l’app tramite gli oggetti previsti: un libro pop-up e una serie di sculture pop-up giganti al centro di una mostra itinerante che viaggerà in Francia durante quest’anno e all’estero nel 2023, intorno alla quale verranno proposti laboratori per differenti pubblici (sia adulti che ragazzi). Un uccellino e uno scoiattolo in realtà aumentata accompagneranno, tra gli altri, il pubblico più giovane nell’addentrarsi nella foresta, in laboratori volti sia all’approfondimento più scientifico (i tipi di foresta, la difesa dell’ambiente…) sia all’immersione letteraria.

Pages d’arbres

Il fatto che gli alberi pop-up si pieghino e si ritirino in una valigia permette, insieme alla possibilità di proiettare il libro-web, una struttura agile e pratica pensata proprio per essere montata in luoghi diversi e per dare vita quindi ad attività di contorno ogni volta differenti e originali a seconda della struttura che li ospita. Da maggio ad agosto 2021, il progetto è stato ospitato in anteprima a Strasburgo: alla mediateca André Malraux, le foreste virtuali sono cresciute tra mostre e podcast da ascoltare, dando ai visitatori la possibilità di partecipare anche a una creazione collettiva, completando insieme l’albero ideato da Camille Meyer, appena diplomata alla Haute école des arts du Rhin, installato al centro della mostra.