Abbicì. Giocare con l’alfabeto
Abbiccì degli animali. Sviluppatore: Koo-koo Books. Supporto: iPad e iPhone. Richiede iOS 6.0 o superiori. Lingua: Italiano. Prezzo: 2,99 €.
Dopo aver trasformato le routine quotidiane in una missione da supereroe e aver tradotto in digitale una fiaba della buonanotte come Riccioli d’Oro, Koo-koo Books inaugura con “Abbiccì degli animali” la serie di app educative “Abbiccì” che puntano all’apprendimento della lettura e della scrittura. Rivolta a bambini di 2/3 anni – quella fase dello sviluppo in cui iniziano a fingere di scrivere e sillabare le parole, scarabocchiando con carta e penna – ha un approccio originale rispetto alla serie di applicazioni “ABC” presenti sugli store: anziché basarsi sui fonemi delle singole lettere, è impostata sul riconoscimento delle sillabe quale primo naturale codice fonetico dei bambini, identificabile con la lallazione.
L’app propone un percorso strutturato di apprendimento, diviso in 5 livelli progressivi di difficoltà: dalla costruzione e comprensione di parole semplici a due sillabe, fino alla composizione di parole a quattro sillabe con consonanti doppie e suoni più complessi. Ulteriori impostazioni possono essere settate dagli adulti per guidare l’attività di apprendimento del bambino, come l’attivazione dei suggerimenti vocali e la sillabazione automatica.
L’interfaccia è essenziale e intuitiva, rafforzata da una grafica basata su forme semplici e una gamma di cromie non scontate. Il bambino scorre orizzontalmente più di 100 schede colorate ognuna delle quali rappresenta la figura di un animale e la parola che lo identifica, della quale viene enunciata la divisione in sillabe evidenziando la porzione della parola e il suono corrispondente. Il bambino deve scegliere in basso, da un menu a scorrimento verticale, le sillabe che nella giusta sequenza compongono il nome dell’animale raffigurato, associando i segni ai diversi suoni. Se completa correttamente l’attività viene gratificato dalla comparsa della mascotte di Koo-koo Books e dall’incoraggiamento della voce speakerata.
Quello che l’app – pensata e corretta nell’approccio, oltre che molto curata anche nelle sezioni rivolte ai genitori – forse manca di sfruttare appieno è il potenziale dinamico del digitale. Gli animali raffigurati rimangono infatti delle schede fisse, mentre avrebbero potuto “gratificare” ulteriormente il bambino con l’inserimento di animazioni ed effetti sonori a chiusura di ogni attività, coinvolgendolo maggiormente nel gioco (quello che accade ad esempio in un’app come Animals Alphabet di Charles Peattie, certamente lontana dagli intenti didattici di Abbiccì, ma capace di scatenare irresistibili effetti umoristici nell’incontro tra lettere e animali).