Bambini e metaverso: linee guida per genitori, legislatori e imprese
Metaverso: di cosa parliamo?
Il metaverso è una parola che a molti potrebbe sembrare nuova. In effetti, non è da molto che si è cominciato a parlarne. Se guardiamo su Google Trends l’utilizzo della parola “metaverso” nel motore di ricerca ci accorgiamo che in Italia (ma anche nel resto del mondo) il termine ha cominciato a diventare popolare intorno alla fine del 2021.
Cos’è dunque questo metaverso di cui si sente parlare in questo periodo? Nell’immaginario collettivo, esso può essere inteso come il passo successivo di internet, la sua evoluzione. Laddove la rete ha unito le persone in uno spazio digitale, il metaverso promette di creare dei veri e propri mondi virtuali, nei quali si potrà vivere mediante l’utilizzo di tecnologie come la realtà aumentata e i caschi della realtà virtuale. Attraverso questi dispositivi, potremo muoverci liberamente in spazi tridimensionali costruiti digitalmente, giocare, creare, lavorare e persino concludere transazioni commerciali attraverso valute virtuali.
Il metaverso auspica anche una dimensione partecipativa in cui gli utenti potranno creare contenuti e gli stessi spazi virtuali in cui poi andranno ad interagire, mettendoli a disposizione di altri utenti. Di fatto, il metaverso deve ancora pienamente realizzarsi e quelli che possiamo osservare sono dei proto-metaversi, quali Roblox, Second Life o Active Worlds, che stanno ponendo le basi di quella che, almeno nel suo progetto ideale, dovrà diventare un’infrastruttura interconnessa e pervasiva.
Di fronte a questa prospettiva, troviamo posizioni ottimistiche, relative alle infinite possibilità che il metaverso ci potrà offrire, e altre più pessimistiche, che evidenziano i pericoli insiti in questa tecnologia. In risposta a questi interrogativi, Common Sense Media ha pubblicato la ricerca “Kids and the Metaverse” di Nelson Reed e Katie Joseff, cercando di evidenziare quelli che sono i potenziali rischi insiti nella tecnologia del metaverso e delineare delle linee guida utili per capire il fenomeno, limitare i pericoli e sfruttare le opportunità che esso offre.
La frontiera di Internet, rischi e prevenzione
“In quanto evoluzione dell’Internet classico, il metaverso presenta tutte le caratteristiche della sua “versione precedente”: nel metaverso è possibile chattare, giocare, creare, condividere, incontrarsi. E, proprio come l’Internet dei Social Media e dei Forum, anche il Metaverso presenta tutti i pericoli in esso contenuti, con qualche aggiunta da tenere in considerazione.
“Kids and the Metaverse” ci presenta tre categorie di rischio legate al metaverso:
- i pericoli fisiologici
- le violazioni della privacy
- le false informazioni e le manipolazioni
- abusi e contenuti sessuali
- rischi psicologici
Vediamole una alla volta, cercando di capire quali possono essere le misure adeguate per limitare questi rischi.
Occhio a dove metti i piedi: i pericoli fisiologici
Quali rischi ci possono essere per l’incolumità fisica in un mondo che è fondamentalmente virtuale?
In sostanza, essi derivano principalmente dall’utilizzo dei caschi per la realtà virtuale.
La ricerca presenta innanzitutto l’affaticamento degli occhi, una conseguenza già presente nell’utilizzo degli schermi, come un fenomeno problematico nell’utilizzo della realtà virtuale. Al momento non sembrano esserci prove a sostegno di una deteriorazione della vista di carattere permanente, ma la relativa novità della tecnologia rende impossibile fare previsioni in tal riguardo.
Per alcune persone, l’utilizzo di dispositivi per la realtà virtuale può causare nausea o capogiro, a causa dello sfasamento degli stimoli sensoriali (similmente a quanto accade quando si prova a leggere o usare un dispositivo elettronico in auto).
L’ultimo pericolo fisiologico consiste nella collisione con il mondo reale. L’esperienza della realtà virtuale può essere così immersiva da farci dimenticare l’ambiente fisico in cui ci troviamo, con il rischio di urtare oggetti, persone o esporci a pericoli di varia natura.
Rimedi
Nei confronti dei pericoli fisiologici lo studio consiglia una buona prevenzione: utilizzate i dispositivi con morigeratezza, smettete se vedete emergere sintomi di nausea o affaticamento della vista e, soprattutto, assicuratevi che il luogo in cui fate uso della realtà virtuale sia il più possibile privo di rischi (sarebbe molto utile avere una persona presente nella stanza che possa vigilare).
Esporsi al mondo: le violazioni della privacy
Un’altro argomento di monito esplorato da “Kids and the Metaverse” è la problematica già tipica di Internet relativa al trattamento dei dati e alla privacy; tuttavia, la peculiarità dei sistemi VR (Virtual Reality) è quella di essere in grado di catturare i dati non verbali degli utenti: i movimenti degli occhi, le espressioni del viso ed ogni azione volontaria o involontaria che compiamo può essere registrata ed eventualmente venduta.
E’ stato mostrato come pochi minuti di utilizzo di un dispositivo VR permettano di registrare i tuoi movimenti somatici e renderti riconoscibile ad un algoritmo con una precisione del 95%. Movimenti oculari, espressioni facciali, dilatazione delle pupille, tensione muscolare e molti altri parametri (circa 2 milioni in seguito a 20 minuti di utilizzo) possono essere utilizzati per effettuare predizioni sul nostro comportamento e sui nostri desideri. Le potenzialità commerciali e pubblicitarie di questa tecnologia sono enormi, e il principale problema è l’assenza di una legislazione che le regolamenti.
I bambini e gli adolescenti, oltre al rischio di diffondere inavvertitamente dati sensibili che ritroviamo già nel mondo di Internet, risultano particolarmente esposti ai rischi di questa realtà in quanto il loro cervello, ancora in fase di sviluppo, potrebbe non essere equipaggiato per gestire una manipolazione pubblicitaria così invasiva e pervasiva.
Rimedi
Proteggersi individualmente dai rischi legati alla privacy risulta molto difficile. Lo studio di Reed e Joseff spiega come questo problema non può essere affrontato a livello personale, ma risulterà necessario erigere un’architettura legale che permetta di regolamentare, limitare e rendere più trasparente la compravendita dei dati.
Un mondo costruito: le false informazioni
Un altro rischio della realtà virtuale è una conseguenza del suo maggiore punto di forza: la capacità di creare mondi e realtà in cui potersi immergere. Laddove ciò permette agli utenti di vivere esperienze realistiche e variegate, permette anche una radicale manipolazione della realtà. La ricerca mostra come lo stesso problema della censura politica dei contenuti sui social network si ripresenta anche nel metaverso: che cosa è stato aggiunto o omesso? Per quale motivo? Chi decide? Ciò presenta degli interrogativi etici e legali che inevitabilmente sarà necessario affrontare nel prossimo futuro.
Un ultimo aspetto da considerare è il pericolo, già tristemente diffuso su Internet, della manipolazione e della coercizione dei più vulnerabili da parte di individui con cattive intenzioni, che ora hanno a disposizione nuovi mezzi per adescare; uno tra tanti: la possibilità di assumere l’aspetto che si desidera, modificando il proprio avatar (il personaggio che “indossiamo” e muoviamo per visitare il metaverso) per apparire nella maniera che più è conforme ai propri scopi.
Rimedi
La consapevolezza di certe realtà può aiutare a prevenire i rischi ad essa associati. Essere a conoscenza del fatto che chiunque può avere accesso al metaverso e quali potrebbero essere i suoi scopi potrebbe essere necessario affinché un adolescente o un bambino possano adoperare la cautela necessaria ad evitare contatti indesiderati.
Riguardo al problema della disinformazione e delle fake-news, si tratta di un aspetto che richiede un intervento più ampio: affinché bambini e giovani siano preparati a vivere in un mondo digitale basato sulle informazioni, è necessario che sviluppino le competenze necessarie a discernere la loro affidabilità, le fonti e i loro effetti. E’ consigliabile quindi incoraggiarli a riflettere frequentemente e criticamente sulla natura delle notizie che possono incontrare sul web come nel metaverso, in modo che possano sviluppare una capacità di giudizio che è l’unico vero scudo contro un “assalto informativo”.
Contenuti sessuali e abusi
Se si desidera entrare in Internet, e in particolare nel Metaverso, è necessario fare i conti con una realtà che è stata presente sul web fin dalle origini: la diffusione della pornografia (più o meno esplicita) e la presenza di predatori che sfruttano il potere di internet per operare nell’anonimato.
Il metaverso presenta una problematica aggiuntiva: la presenza corporea e sensoriale sul web incrementa ulteriormente l’impatto di queste realtà. Anche il cyberbullismo risulta incrementato in diffusione e pericolosità in seguito all’arrivo della VR.
Le ricerche presentate in “Kids and the Metaverse” purtroppo non ci riportano dati incoraggianti: il 34% delle persone intervistate in uno studio globale del 2021 dichiara di aver ricevuto richieste sessuali esplicite durante l’infanzia, il 37% dei giovani americani (12-17 anni) dichiara di aver subito atti di bullismo online e solo il 12% dei minori che hanno ricevuto messaggi o richieste sessuali esplicite da parte di adulti lo hanno comunicato ad un genitore o ad un adulto di fiducia.
Rimedi
Come per le false informazioni, evitare l’esposizione a contenuti pericolosi necessita di pratiche di prevenzione e cautela: monitorare l’utilizzo dei dispositivi da parte dei minori, informarli sui rischi e pericoli che potrebbero incontrare e rimanere su chat e stanze pubbliche.
Dipendenza e dissociazione
Un’ultima problematica affrontata all’interno della ricerca è quella della dipendenza. Così come per internet, gli smartphone e i videogiochi, anche il metaverso può creare casi di dipendenza, così come di incremento di aggressività, che lo studio suppone essere stimolata dall’esposizione a media violenti. Si tratta di un argomento molto dibattuto, che periodicamente viene ripresentato al grande pubblico, e la cui problematica merita di essere approfondita maggiormente nel dettaglio.
A tal scopo consigliamo la lettura di tre articoli pubblicati da noi sull’impatto che i videogiochi possono avere o hanno avuto sulle giovani generazioni:
Videogiochi: meno panico, più confronto
Dipendenza dai videogiochi, per l’OMS è una malattia. Il commento della psicologa.
E’ vero che i videogiochi violenti possono rendere i ragazzi aggressivi?
Un ultimo fenomeno presentato dalla ricerca è quello della dissociazione, ovvero l’alienazione dal mondo reale, la sensazione di vivere in un sogno in seguito all’esposizione a dispositivi di VR. Tale fenomeno è stato studiato e, per il momento, pare non avere effetti a lungo termine; tuttavia lo studio consiglia come minimo un approccio moderato alla tecnologia.
Un ambiente sicuro: come proteggere i bambini
Lo studio di Reed e Joseff evidenzia tre attori che hanno una responsabilità nel ridurre i rischi intrinsechi del metaverso: le aziende, i politici e i genitori. Le aziende sono chiamate a progettare dispositivi di realtà virtuale e sistemi che abbiano come obiettivo anche la tutela dei bambini, predisponendo sistemi di sicurezza e pratiche di raccolta dati minime, non invadenti e discrete. I responsabili politici hanno il compito di definire e applicare i requisiti base della privacy alle piattaforme del metaverso e estendere le legislazioni già presenti in modo da includere le problematiche specifiche della realtà virtuale.
Un ultimo aspetto che viene ritenuto rilevante è la quantità di fondi dedicati alla ricerca sulla realtà virtuale e sul metaverso.
Infine, i genitori, in quanto coloro che sono più direttamente coinvolti dalle conseguenze del metaverso sui loro figli, sono chiamati ad una partecipazione attiva al fenomeno.
È necessario che i genitori parlino frequentemente della realtà virtuale vissuta dai figli e, possibilmente, entrare loro stessi all’interno del metaverso, in modo da diventare loro stessi consumatori informati e guidare i più piccoli attraverso le scelte etiche e di prudenza necessarie.
Naturalmente non è necessario che un genitore sappia tutto sul metaverso, ma capirne i funzionamenti basilari e le sue caratteristiche principali può aiutare molto; a tal proposito, lo studio suggerisce di consultare i “Sette consigli per aiutarti a rimanere sicuro nella Realtà Virtuale”:
- limitare l’accesso alla realtà virtuale ad un massimo di venti minuti;
- far sedere i bambini, rimuovere oggetti pericolosi presenti nella stanza. Una buona idea è posizionare dei riferimenti (come un tappeto) che permettano ai bambini di capire dove si trovano;
- tenere lontani gli animali;
- far effettuare un giro di prova della stanza in cui i bambini toccano i muri mentre indossano il casco;
- avere un’altra persona nella stanza che vigili e che non sia anch’essa collegata alla VR;
- assicurarsi che i bambini rispettino le regole di sicurezza.
Estendendo un principio che non vale solo per la realtà virtuale, è opportuno che i genitori siano a conoscenza dei contenuti che i loro bambini sperimentano nel metaverso; una buona regola generale è porsi la domanda: “vorrei che i miei bambini facessero questa esperienza se fossero nel mondo reale?”. Per controllare l’esperienza che il bambino sta vivendo, è possibile proiettare le immagini su uno schermo televisivo o su un PC.
Un mondo da esplorare: le sfide e le potenzialità del metaverso
Così come per Internet, il lato oscuro del metaverso rischia di scoraggiare molti genitori (e molti utenti) di fronte agli enormi problemi che presenta. Tuttavia, un’esplorazione onesta del fenomeno richiede che noi non ci fermiamo ai rischi senza considerare le opportunità che esso offre.
Il metaverso è alle origini del proprio sviluppo, il che significa che ancora non abbiamo potuto sperimentare quasi nulla di quello che in futuro ci potrà riservare. Se saremo in grado di definire regole chiare e al servizio degli utenti, se sapremo collaborare tra di noi, con le istituzioni e con le imprese e se sapremo generare pratiche di utilizzo sane, il metaverso potrebbe anche svilupparsi in una direzione positiva, diventando un ambiente di confronto e arricchimento per coloro che lo sapranno utilizzare in maniera appropriata.