Le app ispirate al metodo Montessori

App metoto Montessori

Chi segue la filosofia educativa Montessori si serve anche dei nuovi strumenti digitali per crescere bambini autonomi ed indipendenti, nonostante alcuni prediligano restare fedeli agli oggetti educativi reali. Ecco le più belle app Montessori per i ragazzi.

La scuola uccide la creatività. Era questo l’assunto di Ken Robinson, esperto mondiale di educazione, in una celebre e scoppiettante conferenza TED del 2006 visualizzata da oltre 10 milioni di utenti sul web.

Robinson esortava le istituzioni scolastiche a “valorizzare il talento, dimenticare le formule ripetitive, insegnare ai ragazzi ad esser pronti all’errore, al fallimento, unico modo per affrontare il nuovo, in un mondo che cambia sempre più rapidamente”.

Uno spunto ripreso da Roberto Bonzio in un articolo apparso a maggio sul sito “Che futuro! Lunario dell’innovazione” che, in occasione dei 60 anni dalla morte di Maria Montessori, portava avanti una riflessione sull’attualità educativa del metodo introdotto un secolo fa dalla pedagogista italiana.

Larry Page e Sergei Brin di Google, Jeff Bezos di Amazon, Jimmy Wales di Wikipedia all’asilo Montessori avrebbero imparato a “non seguire regole e ordini, essere automotivati, domandarsi che succede nel mondo, fare le cose in modo un po’ diverso”.

Se negli USA le elite intellettuali che guidano la new economy sembrano avere come comun denominatore una formazione montessoriana, imperniata su libertà di sviluppo del bambino e autonomia, non stupisce che proliferino le app ispirate al metodo Montessori, in modo più o meno fedele.

E’ il caso – per citare qualche esempio – delle app dalla grafica raffinata di Montessorium, che nascono dall’esperienza di insegnamento di una Casa dei Bambini del South Dakota,

Montessorium

di L’Escapadou, esperimento di homeschooling di una coppia di genitori francesi, di Les Trois Elles, 3 amiche con 10 figli in tutto, che dal marketing e dalla business administration sono passate alla formazione e alla produzione di app per bambini,

Montessorium

di mobilemontessori.org che mette a frutto 40 anni di insegnamento di una docente americana di origine indiana.

Si tratta di tentativi, più o meno riusciti e più o meno sinceri, di applicare al mondo touch dei moderni device digitali i principi e le tecniche di apprendimento Montessori, basati sull’esperienza diretta, sull’autodisciplina, sul controllo autonomo dell’errore, per ricreare nello spazio virtuale quell’ambiente di apprendimento libero e autodiretto che per Maria Montessori era fondamentale.

Il dibattito tra i montessoriani sul web è acceso: l’esperienza tattile, del contatto fisico con la superificie ruvida delle lettere in carta vetrata, con le aste in legno di dimensioni e peso diversi, utilizzate per l’apprendimento della matematica, non può essere replicata dal touchscreen e dagli effetti sonori. Si perde quell’approccio di lavoro dal concreto all’astratto su cui si basa il metodo.

Del resto, tutto il nostro mondo sembra muoversi sempre più verso l’immateriale e verso il privilegio di sensi come la vista e l’udito, rispetto al tatto. E’ un mondo che si smaterializza, come sembra testimoniare l’importanza crescente dei comandi vocali, che rimpiazzeranno anche il contatto con la superficie liscia dello schermo.

Quindi, con buona pace dei puristi, benvenga l’approccio Montessori anche sul tablet, perché è normale che metodi e strumenti di lavoro si adattino progressivamente al contesto in cui operano, a patto che non ne venga tradita la filosofia e i valori. Nessuno può sapere se Maria Montessori oggi si sarebbe presentata in classe con un iPad sotto braccio.