Punti di vista: Les Trois Elles e le app Montessori

Punti di vista: Les Trois Elles

Valérie Touze, Marilyne Maugin e Gaël de Dordolot: sono i nomi dietro “Les Trois Elles”, piccola casa editrice francese di applicazioni didattiche di qualità, basate sul metodo Montessori, come Montessori Numberland, Le Mie Prime Operazioni,  Montessori Geometria e Easy Studio. Abbiamo chiesto a Gaël, un master in Business Administration, un lavoro nel marketing di un marchio del lusso e 3 figli, di raccontarci come nascono le app di Les Trois Elles.

Mamamò: Gaël, ci racconti come è nato il progetto di Les Trois Elles?

Gaël: Siamo tre amiche che si conoscono da molti anni. Valérie e Marilyne sono insegnanti Montessori. Siamo tutte e 3 convinte che questo approccio pedagogico possa fare miracoli con i bambini (compresi i bambini con bisogni speciali). Volevamo sviluppare strumenti per le famiglie e per le scuole basati sul metodo Montessori.
Quando abbiamo visto l’iPad per la prima volta, non era ancora in vendita in Europa. Siamo state immediatamente sedotte dallo strumento. Era ovvio che sarebbe stata una nuova risposta alle problematiche della scuola: è in grado di catturare subito i bambini con la sua magia, ed allo stesso tempo di raccogliere attorno a sé 2, o anche 3 generazioni.
Abbiamo anche scoperto che l’offerta formativa in lingua francese era quasi inesistente. C’erano soltanto applicazioni in inglese, fatte da sviluppatori che non avevano necessariamente le competenze pedagogiche.
Tutto è iniziato così. E abbiamo presto scoperto che rispondevamo a un bisogno reale di qualità e di contenuti educativi.

Mamamò: Il vostro approccio prevede l’applicazione al digitale del metodo Montessori. Quali sono le difficoltà e i limiti che avete incontrato nella trasposizione sul touch screen di un metodo che punta molto sul rapporto fisico del bambino con l’ambiente e con gli oggetti che lo circondano?

Gaël: Il metodo Montessori è basato sulla manipolazione del materiale fisico e sulla sensorialità. È vero che sono dimensioni più difficili da trovare sull’iPad, che è un oggetto “piatto” e liscio.
Però l’iPad aggiunge un’altra dimensione: la magia, che riesce a catturare l’attenzione in un attimo e l’interattività che porta a un forte coinvolgimento del bambino e aiuta ad assimilare i concetti.
“Aiutami a fare da solo”: questa frase riassume l’insegnamento di Maria Montessori. Con l’iPad, il bambino può lavorare in modo indipendente, senza rimanere isolato.
È per capitalizzare sui punti di forza dello strumento che abbiamo sviluppato un algoritmo di progressione dinamica, che si adatta automaticamente al ritmo naturale del bambino.
Per noi, l’iPad non si sostituisce al materiale didattico tradizionale, ma si presenta come un complemento molto interessante per chi vuole applicare questo metodo in classe o a casa senza avere l’attrezzatura.

Mamamò: Molti editori e sviluppatori di app sottolineano le difficoltà che incontrano sul mercato italiano. Quali sono le maggiori differenze e le peculiarità che avete rilevato approcciando il contesto italiano rispetto a paesi come gli USA, la Gran Bretagna e la Francia?

Gaël: In ogni mercato è necessario farsi conoscere. Non è facile. All’inizio, abbiamo concentrato molti sforzi sul mercato francese e canadese, perché sono i nostri paesi d’origine.
Poi, abbiamo cominciato a ricevere richieste da altri paesi, quindi abbiamo deciso di tradurre le nostre applicazioni in italiano e in 9 altre lingue.
È vero che il mercato italiano ha la particolarità di essere più interessato ai giochi per bambini che alle applicazioni puramente didattiche, ma attribuisce grande importanza alla qualità delle app. Quindi, fare il migliore prodotto possibile è probabilmente la chiave. Comunque, c’è molto da lavorare per adattare il proprio prodotto ad ogni mercato.

Mamamò: Avete informazioni su esperienze di uso delle vostre app in ambito scolastico?

Gaël: Si certo. L’iPad è è un ottimo strumento per gli insegnanti e abbiamo avuto molte richieste per utilizzare le nostre applicazioni in classe, soprattutto in Francia, negli USA e anche nei Paesi Bassi. Facciamo frequenti visite nelle scuole per capirne i bisogni e comprendere come utilizzano le app. Siamo molto orgogliose del fatto che i nostri strumenti siano usati da insegnanti.

Mamamò: Maria Montessori oggi userebbe un tablet in classe? 

Gaël: Non siamo “veggenti” ma sì, crediamo che Maria Montessori avrebbe usato i migliori strumenti a sua disposizione per coinvolgere i bambini nel processo di apprendimento.

Mamamò: Quali progetti avete in cantiere per il futuro?

Gaël: Molti progetti! Stiamo sviluppando 3 nuove app di matematica, che saranno la continuazione di “Montessori Prime operazione”, e anche un progetto più indirizzato al contesto scolastico.
Vogliamo anche continuare a migliorare le nostre app, con nuove funzionalità.