Benvenuti ABC, il dizionario illustrato che serve a tutti

Da qualche settimana, per chi ancora non se ne fosse accorto, abbiamo uno strumento in più per accogliere e iniziare a comunicare con i bambini migranti che arrivano nel nostro Paese. Benvenuti ABC è un dizionario illustrato che coniuga tecnologia digitale e illustrazione allo scopo non tanto di insegnare la nostra lingua ai bambini che per vie traverse, e spesso travagliate, approdano nel nostro territorio, quanto di rompere il ghiaccio nelle situazioni di primo approccio tra loro e gli operatori umanitari che li accolgono.

Il progetto nasce in contesto europeo e attecchisce anche nel nostro Paese grazie a Pubcoder, azienda che nel 2013 ha rilasciato l’omonimo software dedicato a chi produce libri digitali interattivi. Per farcene raccontare genesi, sviluppi e passi futuri, abbiamo intervistato Giulia Natale (sue su Mamamò le recensioni dei migliori libri interattivi per bambini e ragazzi) che alla nascita di Benvenuti ABC molto ha contribuito, profondendo lavoro, competenze e tanta passione.

Giulia, come nasce l’idea di Benvenuti ABC?

L’idea originale nasce nel 2015 da due illustratori tedeschi, volontari nel centro di accoglienza di Colonia. Lavorando soprattutto a contatto con i minori e rendendosi conto di non riuscire a comunicare con loro, pensano che la soluzione possa essere uno strumento che avvicini i bambini alla parola in modo immediato e che allo stesso tempo serva in modalità “rompighiaccio”. I bambini appena arrivati nei centri accoglienza vivono infatti una certa dose di diffidenza e imbarazzo nel porsi di fronte agli operatori. Anna Karina Birkenstock e Caspar Armster, che in passato avevano già utilizzato il software di pubblicazione PubCoder, lo trovano anche in questa situazione il tool ideale per sviluppare in tempi ristretti il progetto che hanno in testa. Il loro dizionario viene prodotto molto rapidamente, anche perché all’inizio è senza interattività, consentendo una fruizione molto semplice, con solo audio e navigazione. Pubcoder, una volta rilevata l’utilità del progetto, decide di portarlo anche in Italia, di fatto facendo un nuovo dizionario e inserendo tutta l’interattività necessaria.

Che ruolo ha avuto Caritas in questo bel progetto?

Per realizzare il dizionario Pubcoder ha collaborato con Fondazione Migrantes, un ramo di Caritas. Quando a luglio di quest’anno abbiamo capito che era necessario avere la traduzione delle parole oltre che in inglese anche in arabo, la loro consulenza è stata fondamentale. Ritrovare le parole scritte nella propria lingua madre è utilissimo ai bambini migranti già scolarizzati quindi in grado di leggere, speriamo di arrivare presto a inserire anche le tracce sonore. Il ruolo di Migrantes è ora cruciale per la diffusione e l’utilizzo del dizionario sul campo, ma anche nelle scuole sappiamo che già viene utilizzato dalle maestre che cercano uno strumento per comunicare con i bambini appena giunti nel nostro Paese.

Che contenuti troviamo nel dizionario? 

Nell’app, pensata per essere utilizzata sui telefoni cellulari e sui tablet, si trovano in tutto 189 tavole illustrate e interattive, divise in sezioni. La sezione “parole” è la più importante, costituisce l’ABC. Poi ci sono una parte dedicata ai numeri e una dedicata ai colori, molto uniforme grazie al lavoro di Silvia Provantini. La quarta sezione è quella che distingue le parti del corpo umano, e infine c’è la sezione utile a indicare le persone della famiglia. Un progetto di questo tipo tende all’infinito ovviamente, si potrebbero aggiungere molte e molte altre tavole. Non ci sono i verbi, per esempio, e andrebbero aggiunti!

Sappiamo che il tuo lavoro è stato soprattutto dl coordinamento dei 120 illustratori coinvolti nell’illustrazione e animazione delle tavole…

Sì, è stato un lavoro molto intenso e vario, ma di grandissima soddisfazione. Non abbiamo chiesto agli illustratori di adeguarsi a uno stile unitario, volutamente non abbiamo dato indicazioni in questo senso. La risposta è stata eterogenea. Alcuni illustratori hanno lavorato direttamente su Pubcoder, altri hanno prodotto invece il materiale già predisposto “su livelli” perché poi i nostri tecnici assemblassero il tutto nelle animazioni. Mirco Maselli, per esempio, con soli tre frame è riuscito a dare perfettamente vita alle parole doccia e nonno. Altri, invece, hanno inviato animazioni composte da 28 livelli.
C’è stata sempre grande generosità nella produzione, tutti si sono dati un gran daffare per capire cosa dovevano produrre, e non solo tecnicamente. La coralità, l’eterogeneità dello stile che ne è risultata è fondamentale, perché dice che siamo tutti tanto diversi, come la realtà.

Nel corso del lavoro vi sarete probabilmente trovati ad affrontare problemi di “localizzazione”. Mettendo a confronto culture per molti aspetti diverse fra loro, come avete associato immagini e significati perché il messaggio arrivasse correttamente ai bambini?

L’approccio che abbiamo scelto in merito alla localizzazione dei contenuti è stato il più immediato. Su parole come Pasqua e Natale, dove la componente culturale pesava di più, abbiamo semplicemente deciso di ridare l’iconografia di quegli eventi in Italia. Che siano qui di passaggio o per restare, i bambini migranti (ciascuno con il proprio background culturale) identificheranno in quelle immagini qualcosa di concreto, ovvero l’immaginario collettivo europeo. In questo modo si fanno un’idea di cosa troveranno nel nostro Paese, diverso sì dal loro, ma ora un po’ meno ignoto. Il nostro dizionario di benvenuto è un po’ come un mosaico, le cui tessere concorrono a spiegare come si vive qui. Certo, sono spunti subliminali, ma noi speriamo che aiutino i minori migranti ad avvicinarsi alla nostra cultura.

Per prendere visione del dizionario e delle sue illustrazioni/animazioni come si fa?

Benvenuti ABC è innanzitutto un’applicazione che si trova nella libreria Edook, ideata da Pubcoder per contenere in futuro, oltre al dizionario, tanti contenuti educativi gratuiti. Per chi non può scaricare l’app, è possibile prendere visione del sito d’appoggio, su cui non solo sono visionabili progetto, nomi degli illustratori e illustrazioni, ma anche usufruire della versione interattiva del dizionario, già di per sé utilissima.

Grazie Giulia!

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Aggiungiamo solo una cosa. Forse state pensando di non avere bisogno di questa app, e invece vale la pena di scaricarla lo stesso, anche fosse solo per godere delle illustrazioni che i generosi illustratori hanno donato al dizionario. Scoprirete una carrellata di immagini e animazioni vivide, ingegnose e divertenti, che invitano a una riflessione su come noi “da questa parte” vediamo e viviamo gli oggetti, le relazioni e gli eventi quotidiani. Riflessione che non sempre abbiamo occasione e tempo di fare.