10 videogiochi per parlare di scienza ai ragazzi

Ormai sono tanti i modi attraverso i quali ci si può avvicinare alla scienza. Questo incontro può essere facilitato regalando un libro di divulgazione, guardando insieme un documentario, trascorrendo una giornata ai tanti festival della scienza sparsi per tutta Italia e… attraverso un videogioco! Come abbiamo evidenziato in altre occasioni, il videogioco può essere uno strumento potente per veicolare emozioni, ma anche concetti e informazioni importanti. La grande differenza del videogame rispetto ad altri medium sta nella fruizione attiva dei contenuti che, più che venire illustrati, vengono lasciati sperimentare con mano al giocatore. Il “fare” invece del solito abusato “spiegare”, dove possibile, sta diventando ormai uno standard nella divulgazione scientifica ed è forse ora di cominciare a guardare al videogioco come mezzo potenziale per parlare di scienza. Anche perché esistono già esempi virtuosi in questo senso.

Ecco a voi dieci giochi a tema scientifico per lasciare più di qualche semplice bel ricordo nel giocatore, che potrebbe posare il pad con qualche conoscenza aggiuntiva. Si va dallo spazio alle profondità marine, si toccano temi come la sostenibilità ambientale e la fisica delle particelle e le ambientazioni variano andando da una giungla preistorica fino ad arrivare ad un futuro che ci vede colonizzare altri pianeti. Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta!

Kerbal Space Program

I Kerbal sono una razza aliena. Sono bassi, verdognoli, imbranati, con un sorriso innocente e un po’ ebete stampato in faccia. Come gli umani guardano al cielo stellato e si chiedono cosa ci sia nello spazio sopra le loro teste. Decidono così di avviare il proprio programma spaziale, da cui il gioco Kerbal Space Program prende il titolo. Sarà l’inizio di una serie di esilaranti e spesso disastrosi tentativi di costruzione di un razzo funzionante in cui il giocatore può decidere tutto: dai materiali utilizzati, alla forma, al tipo di propulsione. Il tutto governato da una fisica che cerca di essere il più realistica possibile. Nonostante le semplificazioni del caso, le sfide per portare i primi Kerbal nello spazio non sono molto diverse da quelle affrontate dai nostri programmi spaziali. Uno dei maggiori pregi di Kerbal Space Program sta proprio nella sua capacità di trasmettere, tra un’esplosione e l’altra, la portata e la complessità dell’esplorazione spaziale che richiede decine di tentativi e aggiustamenti. La soddisfazione di vedere per la prima volta il pianeta dei Kerbal dallo spazio sarà sudata ma impagabile.

Gran Sasso Videogame

Unico gioco italiano di questa lista, Gran Sasso è nato dalla collaborazione tra l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e l’agenzia di comunicazione scientifica Formicablu. L’alieno Zot precipita in una strana struttura terrestre, che scopre solo dopo essere i Laboratori Nazionali del Gransasso. Per tornare a casa avrà bisogno di compiere diversi esperimenti, che porteranno il giocatore ad imparare concetti importanti di campi fondamentali della fisica come i neutrini solari, l’astrofisica nucleare e la materia oscura. Il tutto risolvendo dei semplici minigame che ricalcano esperimenti reali. Il gioco è adatto a ragazzi dai 14 ai 19 anni che possono fruirne sia singolarmente, che in classe con l’insegnante. I materiali a disposizione nella pagina Materiale Didattico, infatti, permettono di realizzare una lezione in classe sfruttando il videogioco, scaricabile gratuitamente.

Eco

Cosa c’è di peggio di un mondo sull’orlo di un collasso climatico? Ad esempio, un mondo sull’orlo di un collasso climatico che deve difendersi dall’imminente impatto con un meteorite! Le premesse del gioco survival Eco sono piuttosto grigie e la bravura del giocatore starà proprio nel costruire una società ricca e funzionante, che si appoggia sulle materie prime presenti negli ecosistemi naturali, ma anche in grado di rendere il proprio sviluppo sostenibile nel momento in cui devono essere fatti sforzi straordinari per salvare il pianeta dal meteorite in arrivo. Dalla caccia agli animali delle prime fasi di gioco, alla stesura di accordi politici sul clima, niente è lasciato al caso. Il giocatore avrà anche la possibilità di raccogliere dati sul proprio mondo e usare queste evidenze scientifiche a sostegno delle proprie politiche di sviluppo. Sopravvivenza, sviluppo, sostenibilità, politiche economiche: il quadro composto da Eco è realistico e complesso come il problema del cambiamento climatico e i modi che, come specie, dobbiamo trovare per affrontarlo nella nostra realtà. Il gioco, per questa sua complessità, non è, secondo me, consigliato ad un pubblico giovanissimo anche se il fatto di poter giocare in multiplayer con un amico può rendere meno ripida la curva di apprendimento.

Foldit

Foldit ha ormai qualche anno sulle spalle, essendo uscito nel 2008, ma è un progetto costantemente aggiornato, sviluppato dalla collaborazione tra i diversi dipartimenti dell’Università di Washington. Incarna uno dei primi, e forse il più celebre, gioco al servizio della scienza. Lo scopo è quello di ripiegare le proteine che compaiono su schermo in modo da crearne di nuove stabili. Nel fare ciò, i giocatori stanno compiendo le stesse operazioni che cercano di fare i ricercatori, ovvero trovare nuove forme stabili di proteine conosciute. Le configurazioni degli utenti vengono inviate direttamente agli scienziati dell’Università di Washington, che possono usare la forza lavoro dei giocatori per velocizzare le proprie ricerche. Quest’idea ha portato a risultati straordinari. Un articolo di Nature del 2010 ha reso noto che 57.000 giocatori stavano ottenendo risultati migliori di quelli di un algoritmo automatico usato dai ricercatori, mentre nel 2011 gli utenti hanno decifrato in soli 10 giorni una struttura virale rimasta irrisolta per addirittura 15 anni.

Surviving Mars

Marte nell’immaginario collettivo non è più la lontana casa di strani omini verdi, ma un pianeta da cui in un futuro non troppo remoto potremmo estrarre risorse o addirittura colonizzare. Surviving Mars permette al giocatore di costruire la propria colonia su Marte e mette sul piatto molti dei grattacapi che dovremmo risolvere come specie, nel caso in cui volessimo occupare il pianeta rosso. Oltre alla necessaria autosostenibilità della colonia, Surviving Mars pone un interessante accento sulle caratteristiche individuali di ogni colone e su come queste possano agire in sinergia. Ci ricorda così che, per quanto possa essere scontato, nello spazio vengono inviate delle persone, ognuna con la propria individualità, e anche questo è un fattore da tenere in conto per il buon funzionamento di una colonia marziana.

Portal 2

Questo gioco del 2011 creato da Valve, lo studio dietro al negozio di giochi online Steam e a titoli leggendari come Half-Life, è ancora oggi uno dei puzzle game più ispirati di sempre. Tutto il gameplay ruota attorno alla Portal-gun in grado di sparare sulle pareti dei portali che si possono attraversare per spostarsi da un punto A ad un punto B istantaneamente. Quest’arma particolare sarà l’unico strumento che il giocatore può utilizzare per sfuggire dai laboratori di Aperture Science, trasformati dall’intelligenza artificiale GlaDOS in una serie di stanze ad enigmi. Oltre ad incarnare una spassosa parodia della ricerca scientifica spinta al limite, Portal 2 è un potente mezzo per parlare di fisica grazie all’accurata simulazione permessa dal motore di gioco Source Engine. Lo strumento di creazione dei livelli personalizzati implementato nel gioco è già stato usato da molti educatori, grazie anche a degli esercizi appositi messi a disposizione dagli sviluppatori per insegnare ai ragazzi concetti di fisica quali la gravità, la velocità e le oscillazioni usando il gioco. Inoltre un rigoroso studio del 2014 ha mostrato come Portal 2 può migliorare il problem solving, le abilità visuo-spaziali e la persistenza al compito del giocatore

Niche


Niche è un gioco di strategia a turni, in cui i giocatori devono far sopravvivere la loro specie di animali simili a volpi in ambienti ostili a causa del clima, delle malattie e dei predatori. Per fare ciò, le azioni necessarie da seguire sono procurarsi il cibo e procreare. L’aspetto più interessante di Niche è quello di riuscire a implementare in gioco le regole della genetica e di costruire attorno il proprio gameplay. Per questo motivo, il videogioco ha suscitato molto interesse tra gli insegnanti ed è da poco diventato gratis per le scuole, così da poter essere usato attivamente in classe per apprendere in modo divertente la genetica e l’evoluzione.

Abzu

La scienza è caratterizzata dal suo metodo di conoscere e capire il mondo ma spesso ci si dimentica da dove tutto è partito, ovvero la curiosità e la fascinazione verso l’ambiente che ci circonda. Abzu non è un gioco basato sull’approccio scientifico o sulla gestione di problemi complessi attraverso la fisica o i dati, ma cerca di riportare il giocatore in quello stato di meraviglia dipingendo ambienti sottomarini ricchi di vita e colori. La cosa interessante è che gli sviluppatori non hanno sentito la necessità di rappresentare animali di fantasia per raggiungere lo scopo ma si sono basati su animali realmente esistenti ma non meno incredibili. Con l’ausilio di una lente artistica eccezionale, Abzu ci fa esplorare la vita dei nostri oceani attraverso gli occhi di un bambino, a cui ogni animale e fenomeno scoperto appare come la cosa più incredibile mai vista. Spesso è proprio da quello sguardo meravigliato e curioso che nasce lo scienziato.

Osmos

osmos

Sei una sfera azzurra, simile ad una piccola cellula o ad un pianeta. Mangi chi è più piccolo di te e vieni mangiato da chi è più grande. Per muoverti devi consumare una parte della tua massa. Queste sono le uniche regole di Osmos, un gioco rilassante che nelle sue ambientazioni mescola il microscopico dell’ambiente cellulare con il macroscopico dello spazio. La fisica di Osmos è semplice ma sta alla base di fenomeni estremamente complessi della natura, come affermato dal suo creatore. Il suo valore educativo sta nel permettere di interiorizzare queste semplici regole fisiche anche a bambini molto piccoli, in modo divertente e immediato.

Ancestors

Il gioco del padre di Assassin’s Creed fa ripercorrere al giocatore i primi passi della nostra specie e di come questa si sia evoluta. Nonostante alcune semplificazioni per quel che riguarda i meccanismi evolutivi, Ancestors è un’esperienza molto particolare che spinge il giocatore a sperimentare grazie alla curiosità le possibilità offerte dall’ambiente di gioco, mettendolo di fronte alle difficoltà affrontate dai nostri antenati e all’importanza del gruppo per la sopravvivenza dei primi ominidi.