Beyond Blue: un tuffo nell’oceano con un documentario tutto da giocare

Beyond Blue è un gioco basato sull’esplorazione marina ambientato in un futuro prossimo. Il giocatore veste i panni della biologa Mirai Soto, intenta a condurre una spedizione all’avanguardia nel Mar Cinese Meridionale. Lo scopo è quello di testare nuove tecnologie non invasive per lo studio della fauna della zona. Ben presto, invece, Mirai e il suo team incontreranno minacce inattese al benessere di questo ecosistema. Il gioco è stato sviluppato da E-Line Media, studio che già si era fatto notare per Never Alone, un titolo sulla cultura degli Iñupiaq, una popolazione nativa dell’Alaska. Già in quell’occasione abbiamo notato come il gioco sia stato realizzato con un intento divulgativo da parte degli sviluppatori. Lo stesso possiamo osservare in Beyond Blue, anche se questa volta hanno messo al centro della loro opera il mare e i suoi abitanti.
Nuota nuota, analizza e nuota
Beyond Blue ha diversi pregi. A livello ludico è un’esperienza dal ritmo lento che permette sempre un’esplorazione libera dell’ambiente di gioco che, in questo modo, può essere vissuto senza fretta in base ai propri tempi. L’esplorazione e l’analisi degli animali marini sono i fulcri del gameplay. Da buoni scienziati, infatti, dovremo avere gli occhi bene aperti per scovare forme di vita da studiare. Dopo aver scansionato un certo di numero di esemplari della stessa specie, sbloccheremo delle informazioni nel nostro registro scientifico, quasi come fosse un gioco di Pokémon. Ben presto saremo, quindi, invogliati ad esplorare ogni anfratto per completare la nostra collezione. In questo modo potrà capitare di scorgere una grotta sottomarina ed essere spinti dalla curiosità a deviare dal proprio percorso scoprendo, così, che era il rifugio di un polpo; oppure di venire sorpresi dalla vista di stranissimi pesci fluorescenti di profondità o da un branco di delfini intenti a giocare tra loro. Un altro modo per esplorare i dintorni è dirigersi alle boe, che ci permetteranno di localizzare esemplari di particolare interesse legati alla storia.
A proposito di trama, proprio la fascinazione e l’eccitazione della scoperta sono una parte importante dell’esperienza che Beyond Blue vuole offrire. Questa sensazione viene anche restituita dal cast di personaggi, meno piatti del previsto, spinti nelle proprie azioni da motivi diversi che causano anche alcuni attriti tra loro, tutti comunque estremamente appassionati di mare e di ricerca marina. Le nostre immersioni saranno, quindi, accompagnate dagli scambi di battute tra Mirai, Andrè, il responsabile degli avanzati droni da ricerca, e Irina, interessata ai risvolti biomedici delle ricerche in mare. Al termine delle escursioni in profondità ci ritroveremo nel nostro sommergibile hi-tech dove potremo rivedere tutte le informazioni raccolte sugli animali e osservare i loro comportamenti attraverso dei modelli 3D.
Beyond Blue: un documentario da giocare
Beyond Blue è nato con un chiaro intento divulgativo. Già in fase di sviluppo, infatti, E-Line Media ha collaborato con gli studios della BBC responsabili del documentario Blue Planet II, con l’iniziativa di esplorazione marina OceanX e con diversi ricercatori come Samantha Joye, David Gruber e Sylvia Earle. Questo sforzo di essere scientificamente accurati si vede. Ogni missione, ad esempio, porta il giocatore a confrontarsi con un aspetto della ricerca scientifica in mare e con i rischi che possono correre le specie che vediamo in-game. Si accenna, ad esempio, a temi come i danni causati dalle estrazioni minerarie di profondità, le ripercussioni e le cause delle fioriture algali tossiche, la fragilità dei nidi di tartarughe. Nei panni di Mirai ci immergiamo in ambienti marini molto particolari, come le sorgenti idrotermali – fondamentali per poter studiare come si è originata la vita sulla Terra – e i laghi sottomarini, dalle condizioni bio-chimiche uniche. Sulle orme dei ricercatori marini cercheremo di riprendere un capodoglio a caccia di calamari giganti, e analizzeremo i vocalizzi dei cuccioli di cetacei.
Beyond Blue non deve essere considerato, però, come un simulatore di biologia marina, ma come uno strumento in grado di offrire spunti interessanti. Alcuni di questi vengono approfonditi in mini-documentari di pochi minuti che lasciano bene intendere quanto l’ambiente marino sia complesso, e quali siano i rischi che corriamo noi esseri umani nell’alterarlo. Il gioco offre, quindi, interazioni ludiche basate su metodologie di ricerca reali in un ambiente marino ricostruito con cura; un registro scientifico con informazioni sulla specie e la possibilità di osservare comportamenti particolari attraverso i modelli 3D degli animali; mini-documentari di approfondimento sul mare e sugli scienziati che lo studiano e una storia capace anche di commuovere in un paio di momenti.
Considerato tutto ciò, Beyond Blue ha il potenziale per essere un ottimo strumento di divulgazione scientifica da sperimentare in classe per approfondire i molti temi accennati dal gioco. Consigliamo l’uso dagli 8 anni in su. Anche a casa Beyond Blue può diventare una finestra sull’oceano simile a quella offerta da un documentario, dando l’opportunità di apprendere giocando. Soprattutto nel caso di giocatori più piccoli, nuotare a fianco degli animali in-game può davvero suscitare meraviglia e una maggiore consapevolezza verso questo mondo sommerso chiamato mare.