British Educational Training and Technology (BETT) Show

Il British Educational Training and Technology (BETT) Show si svolge a Londra dal 1985 e rappresenta una delle fiere più importanti al mondo per la tecnologia nella scuola; in più di 40 anni sono passate per questa manifestazione le idee più avanzate, strampalate o effimere, ma mai come adesso è evidente come la tecnologia non sia un optional per l’educazione dei prossimi anni, ma ne sia una componente fondamentale, spesso indistinguibile.

Qui sono rappresentati i grandi “trend” del momento, dalla robotica all’insegnamento del codice a scuola, dalle nuovi classi “rovesciate” agli strumenti di verifica continua dell’apprendimento; si trovano i produttori più avanzati di hardware, con grandi lavagne che si popolano anche solo con il movimento di una mano, banchi che diventano anche schermi e quaderni digitali, occhialoni simili a maschere da sci che trasportano in mondi virtuali o nell’antica Mesopotamia.
E’ possibile ascoltare i racconti di insegnanti che hanno abbandonato la cattedra per sedersi tra i loro studenti, che hanno un rapporto quotidiano con le famiglie e con altri insegnanti via skype, che stanno introducendo nella didattica i videogiochi o i social network.

Microsoft ha deciso di realizzare una versione di Minecraft per la scuola, e sono gli insegnanti a raccontare con gli occhi sgranati come la scienza, la geografia o la storia possano transitare per un gioco di costruzioni; Google mostra il suo software di programmazione che permette ad un bambino di guidare un robot, e lancia le sue Exhibitions virtuali, che porteranno le scuole in giro per il mondo attraverso fantastiche immagini tridimensionali e realtà aumentata fruita attraverso gli occhiali Cardboard low cost.

Sotto un cielo di nuvolette di celluloide vengono schierate decine di Chrome Books, computer che non hanno a bordo del software ma sono collegati alla “nuvola” (cloud) della rete dove insegnanti e studenti possono trovare centinaia di applicazioni e contenuti.

Gli stand sono affollati da insegnanti, dai “chief digital officer” di licei e università, da dirigenti pubblici provenienti da tutto il mondo: tutti convinti che la tecnologia ed il digitale possano contribuire a rendere migliore la scuola, la società, la crescita degli individui.

Ci sono molte piccole tecnologie che si adoperano per aumentare le possibilità di bambini con esigenze speciali, siano esse derivate da handicap fisici o da difficoltà dell’apprendimento: è una applicazione della tecnologia che ne rende immediatamente visibile l’utilità, e che non è solo utile, ma necessaria.

Londra è piovosa, animata da nuovi grattacieli, il rito del tè si consuma lento come sempre il conto però viene pagato con una app sullo smartphone: la scuola vista da qui sembra rivendicare la sua centralità e la sua tradizione, ma con una chiara tensione verso le nuove sfide e l’ambizione di innovare a velocità sempre maggiore.

La scuola qui costruisce il suo futuro partendo dalle cose migliori del suo passato.