Dov’è tuo figlio? Te lo dice un’app

app per localizzare i ragazzi

Lo ammetto: sono una madre davvero ficcanaso“, scriveva la giornalista Molly Williams sul Wall Street Journal qualche tempoo fa. “Sono quel tipo di genitore che conosce le password dei figli. Che legge tutto. Che vuole sapere dove sono e cosa stanno facendo“.

Un caso clinico? Chissà. Però, si giustifica la Williams, “con quattro figli – 7 anni il più piccolo, 15 la più grande – è difficile sapere dove si trovano tutti“. Ed ecco che entrano in scena le applicazioni per smartphone. Facili da individuare, gratuite nella loro versione base, si installano in pochi secondi e sono costruite con interfacce intuitive.

Si tratta di applicazioni per conoscere – metro dopo metro – dove si trovano adolescenti in piena tempesta ormonale. Perché, ragiona la Williams, più i figli crescono e meno diventano prevedibili. “Di recente ho accompagnato mia figlia più grande fuori città dove l’aspettavano gli amici per una cena“, racconta la giornalista-mamma. “Ma più tardi, quando ho aperto l’applicazione di monitoraggio ho notato che si trovava in un parco. Cosa potrebbero mai fare di buono i ragazzi di notte in un posto simile?“, si è chiesta. E così ha mandato un sms alla figlia.
Che ha tagliato corto: “Ci piacciono le altalene“.

«Footprints» (letteralmente: impronte), «Sms2WhereAreYou», «SecuraFone», «Life360°», «Glympse», «pMonitor», «Lookout», «Gps Phone Tracker» sono solo alcune delle applicazioni (anche se poi basterebbe sfruttare i servizi di geolocalizzazione offerti da servizi come Trova il mio iPhone). E se con le nuove tecnologie non si va d’accordo, «ci sono sempre programmi per telefonini “normali”», suggerisce la Williams.

Sms2WhereAreYou, per esempio, sfrutta il sistema dei messaggini: al genitore basterà inviarne uno al telefonino del figlio per ricevere il luogo esatto in cui si trova quel cellulare. Footprints fa un passo avanti e risponde a due domande essenziali per i genitori. La prima: «Dove sono i figli ora?». La seconda: «Dove sono stati?». Non solo. La mamma e il papà possono anche scegliere di venire allertati quando il telefonino sotto osservazione (e quindi il figlio) si muove fuori da un’area preimpostata.

Insomma, una sorta di recinto virtuale. Il figlio si può ribellare? Certo. Può, per esempio, spegnere il telefonino. Ma l’app Securafone ha pensato anche a questo: quando si perde il segnale, a mamma e papà arriva un avviso con l’ultima posizione disponibile. A quel punto i genitori possono avvisare la forza pubblica. O concedere al figlio un po’ di legittima privacy.

Del resto, siamo sicuri che sia sempre un bene sapere tutto? I nostri figli hanno diritto ad una ragionevole dose di libertà. Anche la libertà di sbagliare. Se i nostri genitori avessero potuto controllarci con questi strumenti quando avevamo l’età dei nostri figli, forse la loro fiducia in noi sarebbe vacillata…

Oggi c’è anche Bodyguard di Nilox, lo smartwatch per essere sempre in contatto. Preciso come un orologio, semplice come un telefono, utile come una mappa, Bodyguard serve per restare sempre in contatto con i propri bambini e monitorarne i movimenti. Bodyguard integra infatti una SIM che permette di chiamare dei numeri preimpostati e di ricevere telefonate ed SMS; è inoltre possibile localizzarlo tramite un’app dedicata, ovunque ci sia copertura GPS. La app non solo permette il live tracking e la localizzazione, ma anche di identificare delle aree protette ed essere avvisato nel momento in cui Bodyguard entra o esce dall’area selezionata. In vendita su Amazon a 87,99 euro