Rabbids Coding: le basi della programmazione si imparano giocando

I rabbids sono tornati! Dopo l’ottimo Mario + Rabbids, di cui abbiamo già scritto, gli strambi coniglietti nati nel 2006 in Rayman Rabid Rabbits tornano in un gioco educativo e totalmente gratuito, Rabbids Coding. Questa volta i Rabbids hanno invaso la Stazione Spaziale Internazionale, seminando il caos, come di consueto. Al giocatore il compito di farli tornare sulla Terra attraverso delle strane lavatrici che li teletrasporteranno all’istante. Il bello è che nel farlo bisognerà saper maneggiare le basi della programmazione informatica.
Questione di blocchi
Ogni livello di Rabbids Coding richiede di completare una serie di azioni per essere portato a termine. Si inizia con operazioni molto semplici, come fare procedere un Rabbid in linea retta per due caselle, ma ben presto le cose si complicheranno e dovremo imparare a controllare diversi elementi. Ci sono i robot con le pinze che ci aiuteranno a catturare i conigli, ad esempio, o i robot aspiratori per mettere a posto il disordine sulla stazione spaziale, senza contare barriere ed ostacoli da superare.
Per fare tutto ciò il giocatore dovrà disporre dei blocchi (ognuno rappresenta un comando diverso), in un ordine ben preciso così da formare una linea di comandi. Minore è il numero di blocchi richiesti per completare un’operazione e più alto sarà il punteggio. Questa dinamica, che ricorda molto da vicino le logiche di Scratch, è chiamata programmazione a blocchi. Questo tipo di coding ha delle regole molto semplici. Il suo vantaggio è che, imparandolo, già da piccoli si possono costruire importanti basi di logica e sviluppare la creatività, due elementi chiave del cosiddetto pensiero computazionale. Questa forma mentis è utile per ragionare su problemi di diversa natura e su modi efficienti e concreti per risolverli. Insomma, una soft skill sempre più utile, e non solo per i bambini.
Uno strumento utile a casa e a scuola
Il grande vantaggio della programmazione a blocchi è che permette di programmare senza conoscere nemmeno una linea di codice. Questo ha ovviamente anche dei grossi limiti ma permette veramente a tutti di ricevere un’infarinatura sulle basi del coding come, ad esempio, la sua componente logica. I livelli sono in totale 32, suddivisi in blocchi di 8 organizzati in base alla difficoltà.
La volontà di rilasciare un gioco educativo da parte degli sviluppatori è encomiabile, così come il fatto di cominciare a sfruttare il potenziale del gaming anche per quel che riguarda l’apprendimento di nuove skills. Forse si sarebbe potuto tenere un po’ più per mano il giocatore in alcune fasi. A volte la sensazione è quella di aver superato il livello ma che le nostre scelte non siano state davvero le più efficienti. Questo va a vantaggio della rigiocabilità e anche della creatività lasciata al giocatore ma, considerando il target molto giovane, avremmo apprezzato qualche suggerimento in più su modi alternativi per completare un livello, lasciando poi al giocatore il compito di unire i puntini.
Rabbids Coding rimane comunque un ottimo modo per avvicinarsi al coding, sia a casa che in un contesto scolastico. Il gioco presente in diverse lingue ma non l’italiano. Questo però non deve scoraggiare i giovani programmatori. I termini usati, infatti, sono molto semplici e basterà un piccolo aiuto da un adulto nel caso ci fossero delle perplessità. Rabbids Coding è uno strumento per imparare il coding travestito da videogioco dove si impara quasi senza accorgersene, impegnati come siamo a fare piazza pulita dei Rabbids.
È possibile scaricarlo gratuitamente su PC e per dispositivi Android e iOS.