Roald Dahl’s House of Twits

Roald Dahl’s House of Twits. Sviluppatore: Penguin Books. Supporto: iPhone, iPod Touch, iPad. Richiede iOS 5.1.1 o successive. Lingua: Inglese. Prezzo: 1,99 €.

Il 2016 è l’anno del centenario dalla nascita di Roald Dahl. Benché al suo spirito irriverente probabilmente non sarebbero piaciute le celebrazioni da anniversario – sul sito della Fondazione potete trovare la lunga lista degli eventi –  la ricorrenza offre l’occasione per far conoscere ad un pubblico sempre più ampio le sue opere. Per lo stesso motivo abbiamo deciso di recensire l’app House of Twits, ispirata a “Gli Sporcelli” – nel testo originale “The Twits” – una delle opere più perfidamente divertenti dello scrittore britannico, pubblicata per la prima volta nel 1980 e illustrata da Quentin Blake.

L’applicazione House of Twits invita i bambini a giocare con il signore e la signora Sporcelli nelle diverse stanze della loro terrificante casa. Ogni ambiente rappresenta un livello che bisogna sbloccare, accumulando punti che si ottengono facendo scherzi birbanti ai due inquilini: colpirli, fargli cadere l’occhio di vetro, svegliarli mentre stanno dormendo, farli finire in uno sgabuzzino pieno di colla…

I due protagonisti del gioco sono stati disegnati e animati ispirandosi con una certa fedeltà alle illustrazioni di Quentin Blake e rispecchiano la descrizione di Dahl: “…il signor Sporcelli era uno sporco porcello. Era anche un vecchio antipaticissimo” mentre “La signora Sporcelli non era per niente meglio di suo marito. Naturalmente non aveva la faccia pelosa. Ma era un vero peccato che non l’avesse, perché se non altro la barba avrebbe nascosto almeno in parte la sua raccapricciante bruttezza.” .

 

L’app rimane fedele nel complesso allo spirito dell’opera di Dahl, allergica al politically correct e ai falsi buonismi: vecchi, brutti e cattivi, il signore e la signora Sporcelli sono personaggi senza riscatto e impregnati di cattiveria, che non si lavano mai e vivono in una casa dove regna la sporcizia.  Il giocatore accompagnerà prima lei e poi, quando avrà sbloccato un numero sufficiente di livelli, anche lui attraverso cucine invase da formiche, stoviglie sporche e cibo putrefatto, bagni infestati da scarafaggi e salotti ingombri di immondizie. Per ogni ambiente dovranno superare un gioco e cercare di accumulare il numero più alto di punti possibile. Si tratta di giochi con una meccanica semplice, basati sulla memoria visiva e la prontezza di riflessi: in cucina devono somministrare a uno dei protagonisti delle pietanze – inutile a dirlo – schifose, in un ordine prestabilito, in sala devono svegliare il protagonista con la radio replicando una sequenza di immagini, in bagno devono mettere al posto dell’occhio di vetro della signora Sporcelli una serie di improbabili sostituti, dalla palla da golf al melone.

L’essenzialità del gameplay è accompagnata da effetti sonori curati, animazioni che enfatizzano gli effetti umoristici e una difficoltà crescente, che rendono nel complesso il gioco sfidante e divertente anche per i bambini degli ultimi anni delle elementari, cui essenzialmente l’app si rivolge. Apple categorizza l’app 9+ per “Rara/Moderata violenza in cartoni animati o fantasy, Rara/Moderata dissacrazione e humour nero”. Ma è inutile dire che la presenza di rutti, sporcizia, insetti e schifezze di vario genere rende l’app irresistibile per quella fascia d’età, a partire dagli 8 anni, in cui i bambini iniziano a rifiutarsi di lavarsi e ad essere irresistibilmente attratti da tutto il basso materiale corporeo. La speranza è che qualcuno di loro, dopo aver giocato con gli Sporcelli, vorrà conoscerne la storia leggendo il romanzo.