The Gardens Between, il puzzle game per navigare nei ricordi d’infanzia
Un videogioco per navigare nei ricordi d’infanzia
Cosa c’è di più affascinante di una casa sull’albero per un bambino? E’ proprio da qui, in una notte tempestosa, che parte la storia di Arina e Frendt, una ragazzina e un ragazzino amici e vicini di casa che nel giardino che separa le loro abitazioni hanno costruito un rifugio, probabile base d’appoggio per tante esperienze vissute insieme.
Nella sera in cui ha inizio la loro avventura più strana si trovano dentro la casetta, visibilmente dispiaciuti per qualcosa, fino a quando un fulmine li colpisce e li porta in una dimensione altra, nel mezzo di un mare misterioso da cui emergono tanti surreali isolotti.
Si ritrovano lì spaesati, a bordo di una zattera in legno, rimasuglio della loro casetta sull’albero che li ha seguiti in quel posto misterioso. Comincia così una navigazione a tappe, che altro non sarà, isola dopo isola, che un viaggio nei frammentati e preziosi ricordi del loro passato, un tesoro da ricomporre e da non perdere mai più. Non è dunque casuale che l’avventura grafica a cui danno vita (da giocare su tablet, pc o console) richieda di risolvere degli enigmi portando sempre con sé una lanterna, strumento indispensabile che consente in modi sempre diversi di aprire i portali della memoria e di proseguire il viaggio.
Un gameplay che fa luce nei ricordi
La meccanica di gioco chiede infatti, dopo poche schermate introduttive, di navigare nel misterioso mare in cui siamo stati trasportati con i due protagonisti e di raggiungere insieme a loro le bizzarre isolette che lo popolano.
A ogni approdo, lo sbarco è d’obbligo per esplorare questi strani scogli, fatti di roccia e frammenti di oggetti che con ogni probabilità hanno popolato un’infanzia semplice ma felice: canne dell’acqua, piscine di gomma, frigoriferi portatili e ghiaccioli colorati, scheletri di dinosauri, ma anche rimasugli di un mondo (calcolatori, televisioni, vecchie console di videogiochi e cd…) che collocano questo tempo a cavallo tra analogico e digitale (facendoci intuire l’età degli autori del titolo, dello studio australiano The Voxel Agents).
Per procedere nell’esplorazione e nel passaggio da un’isola all’altra serve raccogliere delle sfere luminose sparse in vari punti delle isole, da “catturare” e collocare nella lanterna di Arina, proteggendole successivamente dai fiori che le risucchiano e utilizzandole in modo strategico per aprire passaggi e portali.
La psicologia dei due personaggi, oltre che dalla caratterizzazione grafica, emerge dai rispettivi ruoli: Arina spavalda apre il cammino e custodisce le sfere luminose, mentre è Frendt, che la segue più circospetto, ad avere il controllo del meccanismo di riavvolgimento del tempo, funzionalità da sfruttare sapientemente per risolvere i rompicapo e procedere. I due talvolta vedono il loro cammino separarsi, ma per pochi istanti, e a un certo punto l’ordine si invertirà, in una complessità crescente di percorsi che abbandonano il mare misterioso per entrare in uno spazio senza coordinate.
Il gioco procede così fino alla fine, ma oltre al piacere di risolvere gli enigmi, ci regala al termine di ogni livello anche ricordi del tempo passato, struggenti perché è evidente che qualcosa sta per cambiare.
Quando i videogiochi ci fanno emozionare
Può un videogioco regalarci emozioni fino a commuovere? Sì, e The Gardens Between ne è una prova. La soluzione degli enigmi non è fine a se stessa, ma è un processo lento di ricostruzione di una costellazione di ricordi e quindi della comprensione dei motivi fondanti di un’amicizia tra persone molto giovani.
Le esperienze condivise da Arina e Frendt sono il collante, il tempo trascorso insieme il terreno fertile per l’attecchire di sentimenti che non cambieranno mai nel tempo, nonostante le sorprese che la vita e l’età adulta possono riservare. L’atmosfera surreale e simbolica degli scenari del gioco, livello dopo livello, ricostruisce per noi le coordinate della memoria infantile, un luogo lontano da cui emergono particolari inaspettati e istanti destinati a diventare pietre miliari delle nostre storie.
The Gardens Between ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il BolognaRagazzi Digital Award 2019 per la categoria Fiction.